Il calcio femminile, sta per riprendere con le gare di Coppa Italia, mentre i rispettivi campionati invece tra il 14 e il 15 Gennaio. C’è grande attesa per le tre categorie, ma anche per l’Italia del c.t. Bertolini che in estate giocherà i Mondiali in Australia-Nuova Zelanda. Ilnapolionline.com ha intervistato il presidente del Vicenza femminile Erika Meran.
Sono passati i primi 7 mesi del professionismo, un suo bilancio personale? “Credo sia stata una decisione doverosa ed oggettivamente corretta. Mi stupisco che ci sia voluto così tanto tempo, tenendo conto di quanto in Italia il calcio sia uno sport considerato e giocato! Forse, ma non è colpa di nessuno, non si è dato al calcio femminile il valore che realmente merita. Penso a paesi come la Spagna o i paesi nordici dove il calcio femminile ha raggiunto uno sviluppo sorprendente e davvero qualificato. Quindi, quello italiano, è un piccolo passo che, mi auguro, porterà il calcio femminile dove merita di stare. Non siamo secondi a nessuno e lo sappiamo bene. È giusto però tenerlo sempre a mente. Credo sia ora importante affidare certi incarichi “strategici” a chi ha le competenze per lavorare concretamente per la crescita consapevole e sana di questo movimento.. che reputo meraviglioso!”.
Se guardiamo a serie B e C si vedono campionati e gironi equilibrati, è un segnale importante per il futuro del movimento? “Credo ci sia tanto margine di miglioramento anche in questo e, parlando di serie C (territorio che conosco bene), credo si debba ora interagire con le società per capire quali sono le loro effettive necessità. Credo che le società sane (e ce ne sono davvero tante) vadano supportate ed aiutate. Credo sia necessario lavorare con e per i settori giovanili perché è proprio lì che potranno crescere le calciatrici della Nazionale del prossimo futuro. Credo ci sia bisogno di comunicare maggiormente e di sviluppare una autentica capacità di ascolto da parte degli organi competenti, attivando un dialogo tra le varie delegazioni nazionali per eliminare, ad esempio, il gap tra Serie C e Serie B. Il calcio femminile italiano, in fondo, è uno ed è prezioso per tutte le nostre calciatrici. Tutte! È un lavoro che si può assolutamente fare per ottenere ottimi risultati e farò del mio meglio, in qualità di coordinatore nazionale, per far crescere il calcio femminile italiano senza dimenticare nessuno. I progetti sono tanti, con dedizione ed umiltà li porteremo avanti nel rispetto del ruolo di tutti”.
Il Vicenza non ha iniziato al meglio, ora è in sica a VIcenza e Lumezzane, quali sono gli obiettivi del club? “Star bene.. è la risposta diretta che in questo momento mi viene. Purtroppo (o per fortuna.. devo ancora capirlo) sono una Presidente “di cuore” che sta mettendo l’anima in questo progetto. Credo che gli obiettivi se li siano posti le mie ragazze con lo staff tecnico, è giusto così. Dai primi calci alla prima squadra: sono loro che scendono in campo. Io posso avere dei desideri da realizzare, confido possano sempre scendere in campo con grinta e cuore, come sono solita chiedere, per arrivare a fine stagione soddisfatti. Io penso a far girare le cose per dare loro gli strumenti, loro la palla! Sono una fanatica del rispetto dei ruoli e delle persone. Sempre”.
Il 2023 sarà l’anno dell’Italia al Mondiale in Australia-Nuova Zelanda. Da addetti ai lavori quali sono le sue aspettative? “Dare il meglio per ottenere il meglio, con coraggio, vincendo la paura. Credo non sarà facile per le nostre calciatrici affrontare il prossimo Mondiale, non tanto per una questione “di campo” (sanno il fatto loro), quanto “mediatica”. Se ne parla tanto, talvolta in modo inappropriato, senza delicatezza e senza conoscere come funziona veramente il calcio femminile. Se riusciranno a superare questo limite mentale, ci emozioneranno. Per il futuro mi auguro ci sia la giusta vision per pensare ad innesti importanti e giovani. Penso si debba guardare alla nostra Nazionale con lungimiranza. Anche qui il margine di miglioramento per crescere c’è, ne sono certa e confido possano esserci persone competenti al fianco delle “nostre ragazze”!
Infine l’A.s. Roma è ai quarti di Women Champions e buon girone della Juventus, anche questi sono segnali incoraggianti? “Un esempio, direi. Un gran bell’esempio di come il calcio femminile vada interpretato. La chiave di lettura sia solo una: credere nello sviluppo dei settori giovanili facendo crescere le nostre ragazze a fianco di staff preparati, non solo da un punto di vista tecnico-tattico, ma anche “di vita”. Secondo James Kerr tutti i team vincenti condividono gli stessi principi, tra cui: un’attenzione maniacale all’eccellenza, un impegno collettivo verso una “causa comune”, un alto grado di autonomia, fiducia e iniziativa individuale, una comunicazione chiara e convincente, un’enfasi sulla responsabilità individuale, integrità e umiltà.. il tutto sostenuto dalla convinzione che bisogna lavorare sodo l’uno per l’altro, in armonia, senza dissidi, reprimendo l’ego individuale a favore di una causa più grande. E credo che il calcio femminile italiano meriti di crescere così!”
Intervista a cura di Alessandro Sacco
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