É nato con un anno d’anticipo, ma per Faustino Cané quel brasiliano che chiamavano Perla Nera era un idolo. «Siamo coetanei, ma sono stato un tuo tifoso e lo sarò sempre» racconta poche ore dopo una scomparsa che ha fermato l’intero universo del calcio mondiale. C’è tristezza nelle parole dell’ex brasiliano del Napoli, che Pelé non l’ha solo conosciuto e affrontato in campo, ma anche avuto il privilegio di poterlo chiamare amico.
E questo Napoli avrebbe bisogno di un po’ di Brasile?
«Tra Napoli e il Brasile c’è sempre stato un legame speciale che va coltivato».
Chi è il più brasiliano ora?
«Forse Kvaratskhelia. Quello con cui tutti vorrebbero scattare una foto. Anche se, quando mi incrociano, i tifosi chiedono ancora foto anche a me».
È una dimostrazione di grande amore.
«Sì. Anche se forse non proprio tutti ricordano quello che abbiamo fatto io e tanti altri per la squadra nel passato».
Questa sosta Mondiale come l’ha vissuta?
«Non ci voleva proprio. E mi riferisco al Napoli. Penso che se non si fossero fermati sarebbero andati spediti verso la vittoria».
Fonte: Il Mattino