Fine anni sessanta, il periodo in cui il Napoli sognava Pelè

Allora il presidente degli azzurri era Roberto Fiore

Alla fine degli anni Sessanta il presidente del Napoli era Roberto Fiore: voleva Pelè a Napoli. Si scrissero, non ci sarebbero stati problemi a soddisfare le eventuali richieste del Santos, o almeno così garanti il presidente. Ma la trattativa non decollo perché Pelé fece sapere attraverso un intermediario che non avrebbe lasciato il Santos. Lo avrebbe fatto anni dopo, quando arrivò la proposta dei Cosmos da New York.

Pelé è stato avversario del Napoli in due amichevoli al San Paolo nel 72 e in tre giocate tre anni prima negli Stati Uniti, tutte vinte dal Santos. Ai tempi della meravigliosa Seleçao, i tifosi del Napoli fecero un omaggio a un giovane brasiliano arrivato da Rio de Janeiro, poi rimasto a vivere qui. Una scritta su uno striscione e un coro: «Didì Vavà Pelé site a allera e Cané». Non necessaria la traduzione.

L’emozionato Cane, così come i più esperti connazionali Altafini e Sormani, posò con Pelè per una foto prima di quelle amichevoli che richiamarono al San Paolo migliaia di spettatori. La Perla Nera, dopo una delle due gare del 72 (due gol nella prima finita 3-2), fece i complimenti al suo marcatore, il centrocampista napoletano Montefusco: «È stato molto corretto».

Sul paragone Maradona-Pelè nessun dubbio da parte dei tifosi napoletani fin dal giorno dell’arrivo di Diego: Maradona è meglio e Pelé il refrain di una canzone scritta dal maestro Enrico Campassi quando il Pibe sbarcò a Napoli nell’84.

Fonte: Il Mattino

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