Lungi da voler proporre un articolo giustizialista, nella corretta informazione della realtà e del momento critico che sta attraversando il calcio italiano, bisogna ammettere che il rischio di una debacle clamorosa e di una Calciopoli 2.0 è davvero molto alto al momento. Un processo che può portare ad una profonda pulizia del calcio italiano ma che rappresenterebbe ancora una volta uno schiaffo all’immagine del nostro paese a livello calcistico\sportivo agli occhi del mondo intero. Mettere la polvere sotto al tappeto è un’opzione da scartare.
“Bilanciopoli”, così potremmo definirla, è una pagina nera nata da tempo ma che nessuno ha avuto mai il coraggio di denunciare. Un fenomeno creatosi tramite il delirio di onnipotenza di un club che ha sempre avuto come slogan “vincere è l’unica cosa che conta”. Come testimoniano anche le intercettazioni su Andrea Agnelli effettuate dalla Guardia di Finanza:“Abbiamo vissuto oltre le nostre possibilità per diventare numeri 1”.
Ma cosa rischia davvero la Juventus all’interno di questo processo?
Proviamo a fare un po’ di chiarezza.
Seguendo il codice di giustizia sportiva, all’Articolo 31, violazione in materia gestionale ed economica, comma 1-2-3:
- Costituisce illecito amministrativo la mancata produzione, l’alterazione o la falsificazione materiale e ideologica, anche parziale, dei documenti richiesti dagli organi di giustizia sportiva, dalla Commissione di vigilanza sulle Società di calcio Professionistiche ( Covisoc ) e dagli altri organi di controllo della federazione nonché dagli organismi competenti in relazione al rilascio delle licenze UEFA e FIGC, ovvero il fornire informazioni mendaci, reticenti o parziali.
2) La società che, mediante falsificazioni dei propri documenti contabili o amministrativi ovvero mediante qualsiasi altra attività illecita o elusiva, tenta di ottenere ed ottenga l’iscrizione a una competizione a cui non avrebbe potuto essere ammessa sulla base delle disposizioni vigenti, è punita con una delle sanzioni previste dall’art. 8, comma 1.
Sanzioni:
Penalizzazione in classifica.
Retrocessione.
Esclusione dal campionato di competenza.
Non assegnazione o revoca del titolo di campione d’Italia o di competizione ufficiale.
3) La società che pattuisce con i propri tesserati o corrisponde comunque loro compensi, premi o indennità in violazione delle disposizioni federali vigenti, è punita con l’ammenda da uno a tre volte l’ammontare illecitamente pattuito o corrisposto, cui può aggiungersi la penalizzazione di uno o più punti in classifica.
Sanzioni:
Ammenda.
Ammenda e penalizzazione in classifica.
Un quadro, dunque, questo delle possibili sanzioni per la Juventus, preoccupante e pericoloso dal momento in cui l’inchiesta potrebbe ricadere anche su altri club. Le carte sono in mano ai giudici che dovranno optare per il processo o per il non luogo a procedere. Ipotesi quest’ultima abbastanza remota per il momento. Da capire fino a che punto ci potranno essere conseguenze anche sulla giustizia sportiva, oltre che su quella ordinaria.
A cura di Simone Di Maro