Il professor Guido Trombetti, scrive per Il Mattino sulla ripresa del Napoli in campionato. “È il 27 dicembre. E tra sette giorni ricomincia il campionato. Con una sfida difficile, a Milano contro l’Inter. Come si fa a non parlare di calcio? Anzi del Napoli. L’attesa giorno dopo giorno diventa più spasmodica. I giocatori saranno tutti al top della forma? Il Napoli ripartirà come ha concluso prima dei mondiali, cioè a mille? Personalmente sono tranquillo. Perché mi fido ciecamente di Spalletti. Un grande tecnico. Un maestro di calcio. Le prestazioni della squadra e la crescita individuale di vari calciatori ne sono l’ennesima conferma. Ed infatti non mi sono allarmato neanche di fronte ad una prestazione deludente come quella contro il Lille. Tutte le squadre nelle amichevoli hanno mostrato problemi. Juve, Lazio e la stessa Inter che ha molto stentato contro un’avversaria modesta come la Reggina. In questa settimana che resta i preparatori lavoreranno, come scritto da tanti osservatori, sulla brillantezza per smaltire i pesanti carichi di lavoro di queste settimane e presentarsi tirati a lucido al nastro di partenza.
Il Mattino – Spalletti grande tecnico, maestro di calcio. La crescita individuale di vari calciatori ne sono l’ennesima conferma
Il Napoli ha anche sperimentato moduli e schemi alternativi. Con Raspadori in campo insieme ad Oshimen. Ha provato, dicono quelli che di calcio si intendono, il 4-2-3-1. Io che di calcio mi intendo poco non credo alla magia di formulette e numeretti. Penso soltanto che Spalletti intelligentemente vuole approfittare di una rosa molto ricca per predisporre soluzioni alternative al solido impianto utilizzato fino ad ora . Soluzione che può venire molto comoda per cambiare l’assetto della squadra nel corso di una singola partita. Od anche sin dall’inizio di un match costrettovi magari da motivi contingenti. Non dimentichi nessuno che senza Oshimen il Napoli ha vinto tutte le partite. E che anche senza Kvara il Napoli ha vinto tutte le partite. Un tecnico ha l’obbligo di provare e riprovare alternative alla formazione madre. Ancor più se ha in panchina giocatori di alto tasso tecnico come Raspadori.
Insomma devo confessare che aspetto il 4 gennaio con l’animo acceso a egregie cose”,