Chiariello: “Non voglio la morte della Juventus, il sistema è marcio”

Umberto Chiariello, giornalista, ha parlato a Radio Napoli Centrale, alla trasmissione Un Calcio Alla Radio. “È ormai convincimento comune ai tifosi juventini, giornalisti di ambito juventino o persone che reputo insospettabili, ritenere di essere accerchiati o ‘vittime’ del sistema. Qual è il teorema che ormai impazza? “Ci vogliono far pagare la SuperLega e quindi ci vogliono far diventare il capro espiatorio di un sistema malato a tutti i livelli”. Il migliore ha la rogna, come si suol dire, nessuno può reggersi a emblema di onestà e pulizia. Hanno torto gli juventini? Vi sorprenderò dicendo di no, ma non hanno neppure ragione. Mettetevi nei panni di chi si sente accusato per cose fatte in difformità di legge, illecite, illegali, ma si guardano attorno e dicono ‘Noi abbiamo fatto tutto questo, ma le baby plusvalenze dell’Inter che fine hanno fatto? Di quelle non si parla più?’. C’è una specie di ‘simpatia’ verso l’Inter da parte del resto d’Italia, perché è la vera rivale juventina. Può una società con 881 milioni di debiti, fare una campagna d’acquisti spendi e spandi senza riuscire a pagare gli stipendi, vincere uno scudetto dopato? Un vero e proprio doping amministrativo. Le baby plusvalenze dell’Inter, che fine hanno fatto? È giusto che il Napoli non paghi dazio per Osimhen? Nemmeno un’ammenda? Non è giusto, ma dobbiamo capirci. Il sistema è marcio e malato, la FIFA ha 22 su 25 membri arrestati per aver dato il Mondiale alla Russia ed al Qatar, oltre al resto degli scandali. Gli juventini pensano ‘in tutto questo ci andiamo noi per sotto?’ io me la porrei questa domanda, ma forse mi vergognerei anche. In questi giorni, mi sono fatto un’abbuffata, ma non di cibo, di documentari meravigliosi su Pietro Mennea, che è diventato ciò che è stato anche grazie a Boniperti. L’avete visto il filmato su Paolo Rossi, fatto da Veltroni? Meraviglioso. L’ho amato, nonostante non sia voluto venire a Napoli. Ho amato Scirea, Cabrini, Gentile, Zoff, perché odiarli? Sono la nostra storia. Quella Juventus, nostra rivale, è la nostra storia. Posso pensare di amare quella Juventus pur avendola sempre vista come il nemico? È rispetto verso uomini straordinari che hanno scritto la storia del calcio italiano e mondiale. Non voglio la morte della Juventus, il sistema è marcio, ma loro in questo sistema sono il bastione. Il bench mark del calcio italiano dovrebbe essere una casa di vetro trasparente. Questo sistema va azzerato una volta per tutte con sentenze non esemplari, ma giuste”.

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