Luca Lacrimini, ex giocatore del Napoli, ha rilasciato un’intervista in esclusiva ai microfoni de Il Napoli Online, affrontando vari temi. Dalla Serie B al paragone Messi-Maradona, passando per il Napoli di Spalletti.
Di seguito l’intervista integrale e le dichiarazioni di Luca Lacrimini ai nostri microfoni:
La Serie B quest’anno non ha un padrone assoluto, ci sono 4 squadre al vertice raccolte in 6 punti: Frosinone, Bari, Reggina e Genoa. Quale tra queste ti ha impressionato maggiormente?
“Sono tutte squadre che stanno facendo bene, tranne il Cagliari forse da cui mi aspettavo di più. Dal Frosinone, invece, mi aspettavo qualcosa di meno, ha una buona squadra ma non pensavo si ritrovasse primo a questo punto della stagione. Il Genoa con Gilardino sta tornando a fare delle buone partite e delle vittorie e sicuramente lotterà fino alla fine per la promozione in Serie A, per la piazza e per l’importanza della squadra”.
Casa Napoli, un affare di mercato sembrerebbe essere in dirittura d’arrivo: ovvero lo scambio di terzini Bereszynski- Zanoli tra Napoli e Sampdoria. Ti convince la scelta del club azzurro? Oppure avresti puntato ancora su un giovane di prospettiva come vice Di Lorenzo?
“Per Zanoli è un’opportunità per giocare con più continuità, e il Napoli può prendere un giocatore più esperto per affrontare il girone di ritorno e raggiungere l’obiettivo che si è prefissato: il sogno scudetto”.
Il modulo 4-3-3 è il vestito più adatto alla squadra di Luciano Spalletti, giocheresti dal mazzo il jolly Raspadori come interno di centrocampo o il padrone di quella zona di campo è Zielinski e non toccheresti nulla alla ripresa?
“Raspadori non ha quelle caratteristiche, ma ho visto tanti giocatori che nel tempo si sono ritagliati un ruolo impensabile prima. Penso a Pirlo, che faceva il trequartista ed era un buon giocatore, poi è stato messo davanti alla difesa ed è diventato uno dei centrocampisti più forti della storia. Poi queste sono valutazioni che farà Spalletti in allenamento e vedrà se è il caso di far giocare Raspadori anche mezz’ala oppure se non è adeguato per fare quel tipo di ruolo”.
Le ultime due amichevoli al Maradona contro Villarreal e Lille non hanno dato buone notizie dal punto di vista dell’esito e dell’intensità, ma lasciano il tempo che trovano. Credi debba suonare un piccolo campanello d’allarme in ottica Inter o non sei per nulla preoccupato ricordando lo straordinario Napoli della prima parte di stagione?
“Se cominciamo con i campanelli d’allarme anche in amichevole, il Napoli non vince neanche quest’anno. Gli azzurri hanno fatto 41 punti su 45 in campionato, una cosa mostruosa, non possono avere sempre lo stesso rendimento fino a giugno. Sarebbe inumano, perdere capita a tutte le squadre più forti del mondo. La bravura da parte dello staff, della squadra e della piazza sarà quella di saper gestire i momenti difficili quando e se arriveranno, senza cadere in allarmismi di nessun genere. Se dopo una battuta d’arresto si creano già polemiche diventa un problema e questo non deve assolutamente accadere. Il Napoli deve pensare soltanto alla partita contro l’Inter perchè sarà un match molto importante. Inizierà un altro campionato adesso, un campionato ancora lungo.
Bisogna vedere le squadre come si ripresentano, come torneranno i giocatori dalle rispettive nazionali. Ci sono tante conseguenze, però il Napoli ha i suoi punti di vantaggio e deve stare tranquillo giocando come ha sempre fatto. La squadra era in condizione quando hanno smesso, dopo quando ricominci bisogna vedere se riesci a ritrovare il ritmo che avevi, non è una cosa semplice. Non solo per gli azzurri ma per tutti. La partita contro l’Inter era il match più difficile che potesse capitargli alla ripresa ma se farà risultato l’obiettivo scudetto si avvicinerebbe sempre di più. Ma anche se dovesse andare male non cambierebbe nulla, non ci devono essere allarmismi in caso di sconfitta ma valutazioni fatte domenica per domenica”.
Per chiudere, la tua opinione sul paragone Messi-Maradona? È ancora Diego il G.O.A.T. dopo la vittoria dell’Argentina al Mondiale?
“È tutto quanto assurdo e stucchevole, questo paragone non ha senso. Maradona è Maradona, Messi è Messi. Si parla di uno che è stato il Dio del calcio, e di uno che è un fenomeno, un fuoriclasse assoluto. Ognuno ha le sue epoche ma Maradona per me è inarrivabile, quindi non c’è un paragone. Entrambi sono numeri 10 e hanno vinto la Coppa del Mondo, non c’è da paragonare ma solo da ammirare due grandi campioni che da capitani dell’Argentina hanno vinto il Mondiale. Diego è una spanna sopra tutti ma cosa vuoi dire a Messi? Ha battuto tutti i record e ora è anche campione del mondo, c’è solo da applaudire”.
Intervista a cura di Simone Di Maro