Tommaso Turci, giornalista di DAZN, è intervenuto ai microfoni di “Santo Catenaccio“, podcast condotto da Alberto Caccia e Michelangelo Freda, queste alcune sue dichiarazioni:
“Il ritorno della Serie A dopo la pausa del Mondiale? sicuramente ci sono delle squadre che durante questa pausa hanno potuto lavorare bene con il gruppo, cercando nuovi stimoli e nuove soluzioni, soprattutto quelle con pochi calciatori al Mondiale. Penso al Napoli di Spalletti che secondo me uscirà ancora più forte da questa pausa. Al tempo stesso ci sono poi squadre che dopo un inizio complicato si possono riprendere alla grande. Sarà un 2023 ricchissimo di impegni, veramente fitto per tutti, che finirà a giugno inoltrato e ci sarà sicuramente da tirare la carretta ma sono convinto che ci sarà da divertirsi.
Che Mondiale è stato? oltre la finale, Inghilterra-Francia e Germania-Spagna, non ci sono state tantissime grandissime partite ma ci siamo divertiti ugualmente. Ad esempio con la storia bellissima del Marocco che batte Spagna e Portogallo.
Il Brasile? Si è specchiato molto ma la Coppa del Mondo è anche questa: sbagli una minima cosa e puoi essere punito. Nel caso specifico è anche vero che i verdeoro sono usciti ai rigori, e questi sono dettagli che non lasciano scampo se non sono a tuo favore.
L’Argentina? siamo sempre stati abituati a vederla con tanti fuoriclasse negli anni scorsi ma senza vincere nulla, invece oggi con una squadra di giovani calciatori cresciuti nel mito di Messi sono riusciti a trovare la Coppa America e il Mondiale poi. Hanno trovato una nuova generazione pronta a voler vincere con il loro comandante (Messi. ndr) a guidarli.
Aggiungo che lo staff tecnico del CT Scaloni era composto da ex grandi calciatori come Ayala, Samuel e Aimar, tutti compagni di squadra di Messi. Scaloni ha protetto Messi al punto di dire che non l’avrebbe mai sostituito se non per volere del calciatore stesso, ed è stato un grande segnale: la divinità gioca, poi ci sono tutti gli altri. Anche le dichiarazioni di De Paul e Enzo Fernandez andavano a corroborare questa idea di Scaloni.
Fine del ciclo dell’Argentina dopo la vittoria di Coppa America e Mondiale? non credo, ci sono tanti ragazzi giovani che possono dare ancora tanto. Mi viene difficile pensare questa Nazionale vincente all’ultimo Mondiale senza Messi e al tempo stesso una Nazionale senza Messi nelle prossime gare. Quando hai uno come lui in squadra puoi non porti limiti, però l’Argentina ha tanto materiale nonostante qualcuno sia effettivamente a fine ciclo come Otamendi e Gomez.
Il paragone con Maradona? Diego è stato Diego Armando Maradona, Messi è una cosa diversa. Ci sono analogie ma lasciano un po’ il tempo che trovano. Sono due campioni di due epoche totalmente diverse, con qualche linea di continuità ma metterli in correlazione è fare un torto ad entrambi.
Il Bisht indossato da Messi alla premiazione? senza voler fare un torto a nessuno mi piace pensare che fra qualche anno sfogliando le figurine Messi alza la Coppa con la sua divisa di gioco. La scelta identifica comunque quello che è stato un po’ il Mondiale in Qatar, un campionato che ha avuto stadi costruiti col sangue delle persone ed alcuni di questi impianti fra l’altro sono già stati rimossi. Questo è stato un Mondiale sicuramente controverso. Maradona è stato un rivoluzionario sotto ogni aspetto nell’arco di tutta la sua carriera, a differenza di Messi che lo ha fatto solo nell’ultima parte ad esempio quando comincia ad opporsi alla Conmebol nel 2016 durante la Coppa America. Parliamo in ogni caso di due personalità completamente diverse”.
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