Ha vinto Messi ma Diego resta irraggiungibile. Maurizio de Giovanni, scrittore, tifoso azzurro e seguace del mito non ha dubbi. «Chiedetevi qual è il motivo per il quale noi napoletani e gli argentini consideriamo Maradona inarrivabile. Tagliamo corto: chi ha visto giocare entrambi non può avere dubbi. Io non ne ho».
Comunque Messi ha vinto un Mondiale. «Coronamento perfetto della sua carriera, che volge al termine. Probabilmente questo è stato il suo ultimo campionato del mondo, non poteva immaginare una chiusura migliore».
Ai napoletani va bene così, ha festeggiato anche la città. «Eravate perplessi per quale delle due squadre avremmo tifato? È come se Diego, con il suo arrivo, avesse unito per sempre due città come Napoli e Buenos Aires, che tra l’altro si somigliano in molti aspetti».
Che peccato aver alzato al cielo questa Coppa senza Maradona. «C’era il suo animo in questo mondiale e nella Seleccion ,lo hanno detto i calciatori»
L’ultimo trionfo biancoceleste risaliva all’86 in Messico: in quella stagione, Diego portò a casa prima il mondiale e poi lo scudetto con il Napoli. «Alt. Diciamo che il pensiero di noi napoletani è stato comune, per la nostra testa è passata un’idea semplice, direi quasi scontata. Ma in campionato mancano ancora quattro giornate alla fine del girone di andata, quindi di cosa stiamo parlando? Non siamo nemmeno a metà dell’opera».
È stata una grande finale, d’accordo? «Credo la migliore nella storia dei mondiali, forse addirittura la partita più bella in assoluto. Non c’è niente di più importante di una finale mondiale e non ricordo di aver mai assistito a qualcosa di simile»
Ha ricordato quella di Messico ’86 tra Argentina e Germania: sudamericani avanti 2-0, poi la rimonta degli avversari che questa volta erano i francesi e infine il successo della Seleccion. «Non fu un match spettacolare, direi piuttosto una partita bruttina. In Qatar abbiamo visto tutto: il dominio di Messi, il ritorno dei francesi, ancora lo zampino della pulce, la tripletta di Mbappè e nell’ultimo minuto dei supplementari prima dei rigori, una grande occasione per vincere su entrambi i fronti. Il pathos, enorme, che c’è stato ieri ha fatto la differenza con tutte le altre finali».
Più palpitante pure di Italia-Germania 4-3? «Per me sì. Se non fosse stato per la rete di Schnellinger a un minuto dalla fine, sarebbe finita 1-0 per noi. Furono divertenti i supplementari perché ravvivati da cinque gol, le emozioni di Argentina-Francia però sono state superiori».
Vittoria giusta? «L’Argentina ha meritato di trionfare. Ad eccezione della gara iniziale contro l’Arabia, non ha toppato alcuna partita. Ha fatto quello che doveva fare, forte di un collettivo potenzialmente unico: per 75 minuti non c’è stata storia contro i francesi, che comunque sono stati bravi a crederci e a rimontare. Non era facile rialzarsi».
La differenza sostanziale tra il Diego messicano e il Messi del Qatar? «Maradona riusciva ad innalzare all’ennesima potenza il valore dei suoi compagni di squadra. Messi ha avuto uno squadrone intorno, con gente come Paredes, Lautaro e Dybala in panchina: è il più forte degli umani. Diego è stato molto di più».
Fonte: Il Mattino