Il blitz presso il murale di Diego: tariffe variabili per i gadget

Materiale contraffatto in vendita davanti al Pibe
«Ma come vi è venuto in mente? Siete venuti a profanare un luogo sacro, è come se foste entrati armati in una chiesa». Non credevano alle loro orecchie i Baschi Verdi della guardia di finanza quando giovedì mattina si sono presentati al Largo Maradona dei Quartieri Spagnoli per sequestrare tutto il materiale contraffatto venduto su una bancarella proprio davanti al murale dedicato al pibe de oro. Erano applicate due differenti tariffe: per i napoletani una maglietta contraffatta (e di scarsissima qualità) poteva costare al massimo 20 euro, agli stranieri venivano chiesti invece oltre 60 euro per una pessima riproduzione di una delle maglie del Napoli degli scudetti indossate da D10s. Valore di produzione – secondo i finanzieri – circa 3 euro: un margine di profitto da fuoriclasse. Sono stati oltre 600 gli articoli e gli accessori contraffatti che da tempo sono venduti sotto gli occhi della gigantografia di Maradona, la maggior parte dei gadget riproducono i marchi e gli sponsor della Ssc Napoli e della Nazionale Argentina. L’anziano denunciato aveva allestito nella piazzetta un mercato di prodotti d’abbigliamento e accessori sfruttando quello che ormai è divenuto un luogo di culto, senza alcuna autorizzazione perché l’uomo la ha  solo per il commercio di consumazione di cibi e bevande. Le indagini proseguiranno comunque per capire se dietro quella bancarella ci fossero altri interessi, in prima istanza il controllo o la supervisione delle organizzazioni criminali del quartiere.
Il Mattino
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