La Serie A ha inviato alla Figc la sua proposta sulla riforma del calcio, ecco i punti salienti

La Serie A ha inviato ieri alla Figc la sua proposta di riforma del calcio italiano, un documento di 18 pagine, che riassume le idee di via Rosellini sul futuro del nostro pallone. I punti salienti? La conferma delle 20 formazioni al via del massimo campionato (ma la diminuzione dei club nelle serie inferiori e delle partite delle nazionali), un impulso forte all’ammodernamento delle infrastrutture, lo sviluppo del progetto legato alle seconde squadre e al calcio femminile oltre alle proposte per Fifa e Uefa (ma in realtà da rivolgere all’Ifab) sul tempo effettivo e sul Var a chiamata da parte delle squadre. «Investire sulle infrastrutture, trovare nuove risorse per aumentare i ricavi, ma al tempo stesso ridurre i costi e investire sui giovani sono punti chiave per il nostro futuro”», ha detto in conferenza stampa il presidente Lorenzo Casini. In Figc si aspettavano una proposta di riforma condivisa con le altre Leghe e che entrasse più in profondità. Resta il fatto che la Serie A ha davvero voglia di chiudere il periodo di crisi e per questo spera anche nell’aiuto del governo. «Dalle interlocuzioni istituzionali che abbiamo avuto – ha proseguito Casini – non c’è stato alcuno stop nel voler risolvere la questione dei pagamenti in sospeso con lo Stato. Non farei confusione con eventuali pareri negativi su specifici emendamenti perché il ministro Abodi vuole risolvere il tema».
Riforma L’ultima assemblea dell’anno in via Rosellini non è stata pienamente all’insegna… del Natale e in alcuni momenti i toni si sono alzati. Soprattutto quando le grandi sono tornate a invocare, in vista del 2024 (quando è stata approvata la riforma della nuova Champions con più incontri), una A a 18: la grande maggioranza delle 20 non prende in considerazione il taglio di 2 formazioni. «Anche perché la Liga e la Premier hanno campionati a 20. Meglio eliminare alcune amichevoli delle Nazionali», ha aggiunto Casini. E i play off che Gravina sponsorizza da tempo? «I grandi tornei europei non li prevedono e prima di parlarne bisognerebbe fare uno studio dettagliato. Piuttosto si potrebbe parlare dei play out se con la Serie B si lavorerà sul numero delle promozioni e delle retrocessioni». Traduzione: se le promozioni dalla C alla B diventassero 3 e non 4, allora le retrocessioni dirette dalla A alla B sarebbero 2 con la terz’ultima della A che spareggerebbe con la terza B. Ipotesi premature. Chiusura sul Var: «Entro il 27 gennaio ci sarà l’introduzione del fuorigioco semiautomatico già applicato nelle coppe europee. Valutiamo inoltre se rendere pubblici i dialoghi tra l’arbitro e la Var Room e se trovare un momento per far spiegare le decisioni all’arbitro». La Gazzetta dello Sport

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