Fa tutto lui quando termina Galatasaray-Lazio, una delle migliaia di partite amichevoli di lusso che la provincia di Antalya propone in inverno. Dries Mertens prima si prende l’abbraccio dei tifosi accreditati tra foto ed autografi, poi fa l’intermediario del tradizionale scambio delle divise negli spogliatoi, infine fa i debiti (ed evidenti) scongiuri quando il discorso cade sul Napoli e viene pronunciata la parola scudetto: «No, non si dice ancora». Indossa la maglia giallorossa ed è diventato subito idolo anche in Turchia, ma la pelle è rimasta azzurra.
Dries, come va a Istanbul? Nostalgia di Napoli? «Mi manca ma non mi manca, perché ci torno spesso per le vacanze ed è per me una certezza. Qui sto molto bene».
La squadra di Spalletti è imbattuta, prima a +8. Una prima parte di stagione straordinaria. «Tutto questo mi rende davvero molto felice. Già l’anno scorso ci siamo andati molto vicini: peccato per quella partita in casa persa contro il Milan, sono convinto che se l’avessimo vinta sarebbe cambiato tutto. Quest’anno il Napoli sta facendo cose spettacolari, gioca bene e… Non diciamo niente».
Anche chi è arrivato in attacco da Kvaratskhelia a Raspadori, passando per Simeone ha subito avuto un impatto importante. «Tutti i colpi che ha fatto il Napoli sono straordinari, anche in altri reparti (riferimento a Kim, ndr), perché non è facile fare bene subito quando approdi in un campionato diverso, che non conosci, difficile come la Serie A».
E non è missione semplice riattaccare la spina dopo averla staccata in un momento così centrale. Questa sosta lunga rischia di complicare le cose? «Spero proprio di no (altri scongiuri, ndr). Lo staff azzurro è dotato di preparatori bravissimi, sono sicuro che lavoreranno alla grande e spingeranno sempre di più per far essere i calciatori pronti alla ripresa. C’è un vantaggio importante in classifica, bisogna tenerne conto. E poi non c’è solo il campionato, c’è anche la Champions: è un percorso difficile ma anche stimolante».
Ha ritrovato Sarri in Turchia per una notte. C’è stata la concreta possibilità di riabbracciarlo alla Lazio in estate? «No, non c’è stata. Ho salutato con affetto lui e tutti i suoi collaboratori, che sono rimasti gli stessi, poi Hysaj ed altri giocatori che conoscevo. Abbiamo scambiato un po’ di magliette».
Però dopo la fine della sua storia con il Napoli si era fatto avanti pure Danilo Iervolino con la sua Salernitana. «Questo è vero. Ammetto che ci sono stati dei contatti, lui aveva capito che volevo mantenere la casa a Napoli e ci ha provato. Devo dire che i granata sono stati bravi ad imbastire il dialogo e sarebbe stato bello approfondire ma c’era un grande problema per me: dopo quella azzurra non avrei mai voluto indossare altre maglie in Serie A. Sarebbe stato strano, non mi andava».
Come sono attualmente i suoi rapporti con De Laurentiis? «Ci sentiamo ogni tanto. Lui ha una vita ricchissima di impegni, come al solito. Anche io non scherzo ultimamente: ho cambiato squadra, ho dovuto trovare casa ed imparare un po’ la lingua. Non è stato facile. Però so che lui mi segue sempre, come io seguo il Napoli».
Sono trascorsi quasi sei mesi dal suo addio. È rimasto dispiaciuto da qualcosa o sorpreso dalla mail inviata dai suoi legali con richiesta di 8 milioni di euro a inizio giugno? «Nella vita tutto passa. Restiamo sulla terra per un tempo relativamente breve e dobbiamo essere felici per le cose belle della vita. Io mi sono goduto Napoli per nove anni, questo basta».
Rush finale in Qatar: chi vince il Mondiale? «Dico la verità, quando esci dalla competizione resti scottato e non vuoi più vedere una partita: non accendo più la tv. Il Belgio poteva fare meglio: forse per qualcuno sembrava facile passare il turno, ma non lo era. Marocco e Croazia hanno raggiunto le semifinali ed erano nel girone con noi. Evidentemente non è un caso, non c’è mai una partita facile. Purtroppo non siamo riusciti a segnare nell’ultima contro la Croazia, che avremmo meritato di vincere. È andata così».
Fonte: Il Mattino