Sabatini: “A Messi è stato perdonato tutto in Qatar, a Ronaldo no”

Sandro Sabatini, giornalista di Sport Mediaset, ha parlato a Santo Catenaccio podcast condotto da Alberto Caccia e Michelangelo Freda. Queste le sue dichiarazioni:

“Diciamo che è difficile definire i favori del pronostico in questo mondiale. Non ci saranno partite scontate ma è fuori discussione che Argentina e Francia abbiano qualcosa in più per i giocatori che hanno in rosa. Credo che si tratti di due squadre chiamate a due confronti non banali: la Croazia è una squadra definita che sta facendo bene negli ultimi due mondiali; il Marocco è la sorpresa che può vivere anche di quel fattore magico che sono accadute anche a noi nel 82 e nel 2006. Sicuramente l’Italia dell’epoca era più favorita del Marocco attuale, che si può definire realmente un underdog però comunque la favola c’è e può esser anche paragonata alla Danimarca e alla Grecia di tanti Europei fa. Io credo che la finale sia Argentina-Francia con semifinali molto combattute.

Possiamo parlare di europeizzazione del calcio africano? Non sono tanto d’accordo con il discorso di europeizzazione dei calciatori africani. Sento questo discorso da 30 anni e poi in realtà non c’era mai stata una squadra africana oltre i quarti. Sicuramente il Marocco introduce delle novità dal punto di vista tattico. Non sono degli sprovveduti, stanno insegnando a tutti come difendersi dato che hanno subito solo 1 gol nelle ultime cinque gare. Che Zieyech, Amrbat e Hakimi sono migliorati in Europa è fuori discussione ma questo genere di calciatori li avevano tante squadre africane come Ghana, Egitto e quant’altro, ma alcune di loro non sono arrivate nemmeno a qualificarsi per il Mondiale. Sicuramente il Marocco ha qualcosa in più che va al di là degli stereotipi della globalizzazione, dell’influenza del calcio europeo. Penso che abbiano qualcosa in più perchè i calciatori più forti stanno rendendo come in campionato, mentre gli altri, quelli più sconosciuti che giocano anche in Marocco, stanno dando il massimo in campo, stupendo tutti.

La presenza del pubblico è sicuramente un fattore importante per il Marocco. Almeno i loro tifosi sono tutti veri mica come altre nazionali con più della metà di tifosi finti. Io credo anche che si stiano trovando in una situazione climatica ideale. La maggior parte sono abituati, in questo periodo a giocare al freddo, invece loro no. Anche se le temperature sono scese credo che questo possa esser un beneficio per loro. Si cercano tante giustificazioni per questo Marocco e credo che siano tutte giuste, compresa la questione climatica.

Questione palestinese e gli interventi della Fifa a bloccare le manifestazioni politiche? Su tutte le questioni che sfiorano il calcio, che mischiano calcio e politica, mi tengo prudente. In questi mondiali ho visto parlare delle fasce tricolori, ho visto la Nazionale tedesca mettersi la mano davanti la bocca in segno di protesta contro la censura, ho visto i giocatori dell’Iran non cantare l’inno per poi bisbigliarlo per paura di ritorsioni nel loro paese, ho visto la clamorosa assenza del sostegno a favore dell’Ucraina contro l’invasione russa. Ma non credo che ci siano giocatori che giochino per la libertà della Palestina o per i diritti civili, i diritti delle donne e via discorrendo. Io credo che il senso d’identità di un gruppo è preponderante ma la narrazione politica, se non in alcuni singoli, è difficile da attuare su un’intera gruppo. Penso che sia più una questione di riflesso, indotto, che una vera causa in cui ci si crede realmente. Il Marocco per me è unito come gruppo indipendentemente dai qualsiasi messaggio politico abbia dentro di sè.

Cr7 e la sua parabola? Confesso che istintivamente sono portato a stare dalla parte del più debole. Io nel corso degli anni ho assistito alle prodezze di Cr7 senza esser mai tifoso del calciatore. Adesso mi sembra di vedere un uomo vittima del proprio egocentrismo, vittima del suo esser un superuomo sia nel campo che nella vita. Adesso mi sento vicino a lui vedendolo uscire in lacrime dal campo, e mi sento ancor più vicino nel vederlo piangere e uscire dal terreno di gioco dopo l’ultima eliminazione. Ha ricevuto fin troppe critiche sia social che giornalistiche. Credo il fallimento di Cr7 sia stato un po’ troppo ingigantito rispetto all’aspetto tecnico. Ha giocato un Mondiale da buon protagonista con il Portogallo. Poi è stato messo in panchina e il suo sostituto ha fatto una tripletta appena sceso in campo. Da quel momento in poi sono iniziati giorni di passione sul profilo delle critiche.

Tener fuori Ronaldo? ci vuole coraggio ma c’è anche da dire che ci sono state tante reazioni di solidarietà verso la scelta fatta dal Ct. Tutto questo mi fa provare tenerezza verso Cr7. Fa strano veder tutti quanti attaccarlo dimenticando cosa ha fatto negli ultimi 20 anni per il calcio. É innegabile comunque che tutti quanti si aspettavano un finale migliore per la sua carriera. Adesso vedremo cosa accadrà a Messi che tendenzialmente viene più coccolato da tifosi e stampa anche nei suoi difetti rispetto a Ronaldo. Nessuno si azzarda a dire che nella prima gara, contro l’Arabia Saudita, doveva entrare Dybala, dato che Messi non aveva giocato una gran partita. Ma anche per Messi arriverà il momento di dover vincere (il mondiale ndr) per completare un percorso di per sè straordinario”.

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