Stasera, Messi chiama Modric. Un incrocio tra Palloni d’oro, due fuoriclasse più forti dell’età (35 anni Leo e 37 Luka) al loro ultimo Mondiale. In nazionale per la prima volta si affrontarono nel 2006 quando Leo aveva appena 18 anni, già giocava nel Barcellona, e segnò il primo gol con l’Argentina nel giorno dell’esordio di Modric, che di anni ne aveva quasi 21 e giocava con la Dinamo Zagabria. Con Messi e Modric il calcio si trasforma in magia, un sinistro magico dell’argentino che imbuca il pallone dove vuole, gol e assist, parabole uniche a giro, tiri imprendibili per i portieri; un destro magico del croato che ha nel suo esterno un colpo speciale, disegna passaggi filtranti e segna di forza e precisione con tiri di collo pieno. «È impressionante essere di nuovo in semifinale, incredibile quello che sta facendo la nostra nazionale – ha detto Modric in un’intervista alla televisione spagnola Rtve – Nessuno ci dava per favoriti ma è normale. Tutti guardano ai grandi paesi. Ma non ci importa che gli altri siano i favoriti e noi siamo nell’ombra. Possiamo solo impegnarci al massimo, e questa è esattamente la nostra forza».
Il Mattino