Ayala, l’amarcord napoletano del vice allenatore dell’Argentina

Nello staff di Scaloni altri due ex calciatori come Aimar e Samuel

Sulla panchina della Seleccion argentina, al fianco del ct Scaloni, c’è un ex Napoli. Fabian Roberto Ayala, classe 1973, componente di quello che viene chiamato cuerpo tecnico. Un prezioso assistente che Scaloni ha al proprio fianco da quando guida l’Albiceleste, arrivata alla semifinale dei Mondiali in Qatar. Ayala, che ha indossato quella cameseta in 115 partite (soltanto in quattro hanno disputato più gare di lui), ha giocato in azzurro dal 1995 al 1998. Andò via dopo la retrocessione con 14 punti, ceduto al Milan per 18 miliardi di lire. Avrebbe vinto con i rossoneri lo scudetto nel 1999 ma la traccia più importante sarebbe stata quella lasciata a Valencia: due volte campione di Spagna e vincitore della Coppa Uefa e della Supercoppa europea. Ayala arrivò a Napoli, via Parma, nell’estate del 1995, dopo che Ferlaino era faticosamente riuscito ad iscrivere la squadra al campionato di serie A perché il club si trovava in una situazione prefallimentare. Boskov e Simoni i suoi primi allenatori, con la finale di Coppa Italia persa contro il Vicenza nel ’97, con Montefusco in panchina. Poi il campionato più assurdo della quasi centenaria storia del Napoli: 14 punti e quattro allenatori, El Raton Ayala andò al Milan dopo aver partecipato al Mondiale in Francia. Prima di entrare nel cuerpo tecnico della Seleccion – di cui, dopo i Mondial del 2006, è stato il capitano – ha fatto il direttore sportivo in Argentina e Spagna, mantenendo una stretta relazione con il dirigente a cui si era legato di più quando era a Napoli, Filiippo Fusco. Adesso la sfida con la Croazia, da vivere in panchina accanto a Scaloni, ex difensore come lui, e agli altri due assistenti, Aimar e Samuel. Fonte e foto mattino.it

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