A Radio Crc, nel corso della trasmissione Si Gonfia la Rete, è intervenuto l’avvocato Enrico Lubrano: “Caso Juve? C’è solo la richiesta di rinvio a giudizio, condivido le parole di Abodi perchè non conosciamo gli atti. Possiamo dire di conoscere meno di un centesimo della situazione per cui non possiamo valutare la situazione. Il giudizio sportivo non è ancora partito, possiamo valutare le possibili conseguenze in astratto di queste condotte. Possiamo tracciare pochi punti in riferimento alla posizione della società e dei dirigenti. Per ciò che concerne la società: cosa rischia? La questione plusvalenze dovrebbe essere chiusa, sono invece da valutare le condotte: se si tratta di illecito amministrativo base la pena è ammenda con diffida, più grave invece è l’illecito amministrativo aggravato perché la società rischia la penalizzazioni di uno o più punti in classifica, la non assegnazione o la revoca del titolo d’Italia e poi c’è la terza ipotesi in cui è prevista l’ammenda più penalizzazione di uno o più punti. Per quanto riguarda i dirigenti, invece, rischiano l’inibizione. Per quanto si tratta di questioni complesse, non avremo una risoluzione prima di 6 mesi. Il passaggio di fronte alla procura federale è un vaglio fondamentale perché la procura valuta la documentazione e se lo ritiene, sviluppa un contraddittorio e poi decide se archiviare o deferire. Non credo che la procura federale attenderà gli sviluppi della giustizia ordinaria. Ognuno deve fare riferimento al proprio ruolo quindi valutazioni processuali possono essere fatte solo da istituzioni che hanno un ruolo nel processo sportivo. La credibilità del calcio italiano? In ogni sistema possono verificarsi delle patologie, ma il tifoso non deve perdere la passione. L’ordinamento sportivo ha un sistema di giustizia interno proprio per giudicare e valutare i fatti, sanzionare i colpevoli e garantire la credibilità del sistema“.