Non finiscono i guai per la Juve nell’inchiesta aperta dalla procura di Torino che ha gettato nel caos il mondo bianconero.
Un mondo, ad oggi più nero che bianco: l’edizione odierna de Il Mattino traccia un dossier su tutte le plusvalenze fittizie del club piemontese:
IL DOSSIER
Così fan tutti. Vero, in parte. Perché il problema non è andare alla ricerca di plusvalenze ma farle con giovani sconosciuti (che rimarranno tali anche negli anni a seguire), gonfiando oltremodo i costi delle cessioni. Per poi avere il tempo di ammortizzarli nei bilanci successivi, sistemando intanto quelli attuali.
In tal senso se l’apparato accusatorio della Procura difficilmente potrà scalfire valutazioni legate a compravendite di calciatori d’élite come Cancelo o Pjanic – pur sottolineando come il prezzo di vendita dei suddetti è superiore del 4% e del 23% se rapportato ai siti specializzati Transfermarkt, Cies e Football Benchmark – diverso il discorso per i vari ragazzini della Primavera bianconera, ceduti dal 2019.
I VALORI
Pur non avendo un valore ufficiale per le compravendite, il sito Transfermarkt regala una fotografia esaustiva di quanto un giocatore può costare. E la differenza, in molti casi, tra il prezzo al quale è stato ceduto e il valore del ragazzo aveva già fatto storcere il naso al procuratore federale Giuseppe Chinè.
Elia Petrelli, ad esempio, classe 2001, nel 2021 viene trasferito (insieme a Portanova, valutato 10 milioni) al Genoa nell’affare per l’acquisto di Nicolò Rovella, costato 18. Petrelli in quel giro di scambi viene valutato 8 milioni, più o meno il 3100% in più del reale valore dell’attaccante, che si aggira all’epoca sui 250mila euro.
MOSSE ALL’ESTERO
Non è il solo. Lanini, Francoforte, Gerbi, carneadi ai più, vedono il loro cartellino gonfiarsi con rincari che oscillano tra il 400% e il 1600%. Tuttavia come con il Genoa, gli scambi continuano. Pablo Taboada nel 2019 è ceduto al Manchester City per 10 milioni. In cambio i bianconeri acquisiscono Felix Correia per 10,5 milioni. E poco importa che entrambi per i siti di riferimento valgano un milione: la doppia operazione produce una plusvalenza per i club di 9,5 milioni.
Accade anche con Franco Tongya e Marley Ake con il Marsiglia. Uno entra, l’altro esce, entrambi valutati 8 milioni. Non si muove quindi un euro ma la manovra regala ossigeno ai rispettivi bilanci. Si dirà: ma poi i club dovranno caricarsi il valore dei cartellini. Vero, ma queste operazioni vengono effettuate sempre con ragazzi giovanissimi. Tempo per ammortizzare i costi non mancherà.