Nuovi investitori sarebbero pronti a spendere una cifra record per l’acquisto della società azzurra

Negli Stati Uniti elogi per come AdL gestisce economicamente il club

Dagli States al Messico è un attimo e, ma chi l’avrebbe detto?, poi tutte le strade sembra portino a Napoli. Il mercato (quello dei capitali) vibra perennemente: business is business e il Napoli dev’essere un affare vero, da maneggiare con cura, persino con spregiudicatezza, osando oltre ogni ragionevole dubbio. L’America ha cominciato a strappare i primi veli e Mergermarket – la Bibbia di quel mondo abbagliante e persino fosforescente – ha sussurrato il 19 novembre che l’interesse dei Fondi è ormai accertato e che c’è una vita ancora tutta da scoprire. «Il Napoli si trova nella situazione ideale per essere venduto. Il club ha intenzione di costruire un nuovo stadio e potrebbe anche considerare proposte di private equity e il finanziamento esterno». Le voci, si sa, corrono, e il chiacchiericcio americano deve avere avuto effetti – o anche no – laterali: in Messico, ha scritto Milano Finanza, ci sarebbe un miliardo di euro o poco meno pronto, perché di munifici investitori ne esistono ovunque e il calcio sa come contagiare.

 

IL PASSATO. Un miliardo fa rumore, può spingere a vacillare oppure lasciare indifferente chi, come De Laurentiis, un bel giorno, e neanche tanto tempo fa, confessò al Corriere dello Sport-Stadio d’essere stato avvicinato da un signore «che mi ha detto: «Sai, Aurelio, ho la possibilità di presentarti un potenziale acquirente che avrebbe intenzione di offrire novecento milioni di euro. Ma io hio sorriso e gli ho ribadito quel che ho ripetutamente sostenuto: il Napoli non è in vendita». Da novecento milioni a un miliardo il passo sembra brevissimo (?), ma queste sono le perlustrazioni, gli echi, i sussurri e semmai pure le grida che un club virtuoso come il Napoli sa scatenare, bello com’è dentro – nel carteggio dei bilanci, nella visione moderna della sua politica societaria, nella capacità di far mercato andando a scovare i Kim e i Kvara – e fuori, per ciò che sta mostrando da quindici mesi in qua, con Spalletti in panchina.

IL SILENZIO E’ D’ORO. Le indiscrezioni, persino se fondate, non si commentano e il Napoli, su sollecitazioni di Mergermarket, ha già scelto il profilo basso: il campionato è una piacevolissima ossessione, la Champions un appuntamento da abbellire nell’attesa, la Coppa Italia un pianeta ancora tutto da scoprire e dunque al di là del campo non si va. Però parlano gli altri, prima negli States e poi ora in Messico: parlano del Napoli, della sua lucida intraprendenza, della forza del management che ha rischiato assai, nell’estate scorsa, ed ha avviato un nuovo ciclo, sublimando la propria filosofia avviata con successo dal 2004. Diciotto anni, per passare dalla malinconia (e dal dolore) collettivo della Fallimentare alla sfilata virtuale sui rigogliosi mercati internazionali: i Fondi, novecento milioni di euro, ma no, un miliardo. E c’è chi si ostina a pensare che i soldi nella vita poi non sono tutto…!

Fonte: CdS

 

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