A Radio Crc, nel corso della trasmissione Si Gonfia la Rete, è intervenuto Tullio Morello, magistrato: “Il caso Juve? Penalmente c’è stata una richiesta da parte della Procura di rinvio al giudizio per cui si verificherà se sussistono le ipotesi per andare avanti. Quando la Procura esercita un rinvio, c’è una seria possibilità di condanna. Al di là della correzione del bilancio che c’è stata da parte del Cda della Juve prima di dimettersi, da sportivi dobbiamo interrogarci su tutto ciò che era sotto gli occhi di tutti e che non funzionava. L’indagine sulle plusvalenze si è conclusa con un nulla di fatto, ma è un fenomeno radicato e non riguarda l’acquisto di un solo calciatore, ma di tanti calciatori e quindi al di là delle responsabilità penali, il dato di fatto è che la procedura non funzionava. I processi si fanno nelle sedi deputate, ma è evidente che la giustizia sta facendo il proprio lavoro e questo rassicura i cittadini. Ho fatto parte per 3 anni della giustizia sportiva poi a noi magistrati ordinari ci è stato vietato di farne parte, ma dobbiamo avere fiducia. Non è l’azione giudiziaria ordinaria e sportiva a rendere più credibile il calcio, ma l’azione dei dirigenti che devono aiutare a renderlo più credibile anche perché il calcio è un’industria che fa girare tanti soldi ed è giusto che sia fatto in maniera leale“.