CdS – Caso Juve, da Calciopoli alla Supercazzola, le frasi al vaglio degli inquirenti

E’ ancora tutto da chiarire e a quanto pare, giudicare, ma il caso Juventus, è l’argomento che tiene banco in questi giorni, come scrive oggi il Corriere dello Sport, tra plusvalenze e falso in bilancio.

La Consob che «tanto supercazzoliamo». Fabio Paratici che, secondo il direttore sportivo Federico Cherubini, avrebbe «spinto troppo» sulle plusvalenze. La situazione «così brutta» da ricordare «Calciopoli» ma «qui ce la siamo creata noi». Frammenti di telefonate tra dirigenti attuali o passati della Juventus (ma anche con soggetti esterni al club) che sono state intercettate dagli inquirenti; parole, captate dalla Guardia di Finanza, che danno uno spaccato del modus operandi del club bianconero durante la verifica della Consob, iniziata nel luglio del 2021, che aveva come tema proprio le plusvalenze.
«In quindici anni una situazione così brutta non me la ricordo; faccio un solo paragone: Calciopoli. Ma lì tutti ci davano addosso; qui ce la siamo creata noi» riassume Stefano Bertola, ex direttore finanziario del club bianconero, il 22 luglio 2021, durante una cena in un ristorante del centro di Torino con Federico Cherubini. Le parole di Bertola, che è tra gli indagati, secondo gli inquirenti sarebbero lo specchio della situazione; al contrario, secondo una interpretazione difensiva, potrebbero semplicemente spiegare le difficoltà a gestire una situazione delicata, simile per gravità a quella successiva allo scandalo del 2006.
PLUSVALENZE . Il faro degli investigatori è sulle plusvalenze che sarebbero state adottate dalla Juventus per dare ossigeno ai bilanci in difficoltà: la mente del sistema sarebbe Fabio Paratici, ex responsabile dell’area tecnica della Juve. Ancora Cherubini: «Io l’ho detto più volte a Fabio (Paratici, ndr): è una modalità lecita ma hai spinto troppo. Fabio si poteva sv e gliare la mattina e firmare 20 milioni senza che nessuno gli dicesse niente. Lui rispondeva: non ci importa. O metti 4 o metti 10, nessuno ti può dire nulla». E ancora: «Con Fabio non si poteva ragionare. Finchè c’è stato Marotta gli metteva un freno. Quando è andato via ha avuto carta libera. In un’altra conversazione lo stesso Cherubini dice: «Per fortuna alla luce delle recenti visite ci siamo fermati» . E le «visite» sono gli accertamenti della Consob.
AMICI MIEI . Ci sono anche le conversazioni del successore di Bertola, Stefano Cerrato, ad essere finite nelle intercettazioni. «Tanto la Consob la supercazzolamo» diceva parlando con un collega a proposito dell’operazione con il Marsiglia per i giovani Tongya e Ak é , in stile “Amici Miei”. Ma anche per lo scambio con il Barcellona tra Pjanic e Arthur, quando ha una telefonata con Roberto Grossi, revisore dei conti di Ernst&Young. Dice Cerrato, ex direttore finanziario: «Sarebbe opportuno dargli (alla Consob, ndr) un riferimento di un principio contabile o qualcosa del genere. Cioè posso supercazzolarli in un modo un po’ più raffinato? Invece di dire solo questo?». E Grossi suggerisce: «Non usare il termine “ aleatorietà ” che è troppo forte, meglio usare “ soggettività ” ».
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