Di Fazio: “Intendo l’abolizione della juventinità intesa come tipologia umana”

Pompeo Di Fazio, autore ‘Aboliamo la Juventus’, ha parlato ai microfoni di Radio Napoli Centrale, alla trasmissione Un Calcio Alla Radio. “Col mio libro sono stato profeta, visto quanto sta accadendo. A giorni dovrebbe uscire un nuovo libro ‘Gesù Cristo non era juventino’. I fatti mi stanno dando ragione, ma era qualcosa che già pensavo dovesse accadere, non si può esagerare sempre. Io non voglio l’abolizione della Juventus, intesa come squadra, perché non voglio togliermi la soddisfazione di vederla ogni anno fuori dalla Champions League, intendo l’abolizione della juventinità intesa come tipologia umana, la mentalità juventina che è quella italiana: sotterfugi, trovare sempre la scappatoia, il non rispetto delle regole. L’ho scritto quando è scoppiato il caso Suarez, l’acquisto di Locatelli che è accaduto nello stesso periodo ed in un particolare momento della mia vita, alla nascita di mia figlia che, se leggerà il libro, non mi porterà a casa un fidanzato juventino, perché è esattamente con quest’appello a lei rivolto che si conclude il mio libro. Mio figlio alla Juventus? Se non fallisco come genitore, risponderà lui di no (ride, ndr). Morbidezza di Gravina? Quando ho deciso di scrivere il libro ho cercato di rispondere ad una domanda su come si realizza la società giusta e ho voluto dare un’interpretazione di tipo calcistico parlando della Juventus come tutto ciò che non funziona nel sistema Italia. Ciò che ha detto Gravina mi lascia un po’ allibito, vuol dire che non ha la volontà di tirare una linea su un modo di fare che proprio non va bene, così come accade nel nostro Paese. 16 rinviati a giudizio? Bisogna vedere a cosa porta tutto questo, è già successo precedentemente, torniamo sempre al punto di partenza. A me piacerebbe che tutti avessero la stessa possibilità di competere. Napoli? Con queste storie non ha nulla a che vedere, quest’anno deve solo temere sé stesso. Quest’anno ho fatto già 4/5 volte 250km tra andata e ritorno, praticamente una trasferta per me, sono felice di quanto ho visto. Clima malsano di tifo? Secondo me no. Io non voglio alimentare l’odio, ma affermare un valore di società che sia positiva per tutti. Non voglio alimentare violenza, ma far riflettere rispetto ad un modo di comportarsi che non va. La mia è una provocazione che forse sarebbe piaciuta anche all’avvocato Agnelli. Il titolo è provocatorio, ma dentro c’è di più. Per concludere, vorrei esprimere la mia solidarietà per le vicende di Ischia”.

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