Un’esecuzione capitale. Come quella volta, al 90′, contro la Juventus. Stavolta il pallone gli arriva dopo un rimpallo sul piede destro e lui, Koulibaly, ha preso e ha colpito al volo regalando il passaggio agli ottavi di finale al Senegal. «Siamo un gruppo, siamo una squadra, siamo fratelli. Questo ha fatto la differenza», dice Kk. Il capitano che è rimasto nel cuore di Napoli e dei suoi tifosi (non a caso dedica il gol alle vittime di Ischia e a tutti gli abitanti dell’isola «perché sono ferito da quello che è successo in questi giorni»). Un gol che è un punto esclamativo. Atteso da 7 anni, perché non ha mai segnato con la maglia del Senegal prima di ieri a Doha, in 65 partite. Un gol per nulla banale, come quel volo tra le nuvole che fece sognare lo scudetto. Il Senegal vince 2-1. Nel 2002 il suo cammino arrivò ai quarti di finale. E adesso?
Il Mattino