Quali saranno le conseguenze della sosta si saprà a ripresa del campionato, ma nel mentre sarà un toccasana per due azzurri: Amir Rrahmani, fermo dalla trasferta di Cremona del 9 ottobre scorso per la lesione del tendine dell’adduttore lungo della coscia sinistra; Khvicha Kvaratskhelia, invece, s’è dovuto arrendere dopo la trasferta di Liverpool e alla vigilia della sfida con l’Atalanta, ma anche per lui la situazione va migliorando. La pausa diventa un’alleata e un giretto a Tblisi, casa sua, è stata utile per starsene un po’ con i bambini dei suoi luoghi d’infanzia. Il ritiro è nei fatti, manca semplicemente un comunicato che ne ufficializzi la partenza, ma il richiamo è una necessità, perché nel 2023 il Napoli non avrà tempo per oziare: il 4 a San Siro con l’Inter, l’8 a Genova con la Sampdoria, il 13 al Maradona con la Juventus, il 17 sempre a Fuorigrotta con la Cremonese per la Coppa Italia, il 21 all’Arechi per il derby con la Salernitana, il 29 per dare il via al girone di ritorno e con la Roma di Mourinho, mica con un’avversaria qualsiasi, il 5 febbraio a La Spezia, praticamente in sintesi sette partite in trentuno giorni.
Fonte: Corriere dello Sport