Diego Armando Maradona, il più grande rimpianto calcistico dell’Avvocato

Diego Armando Maradona ci ha lasciato due anni fa, ma il suo ricordo è e rimarrà sempre vivo nel cuore di tutti quelli che lo hanno amato, o semplicemente amano il calcio. Diego è rimasto un grande rimpianto per tanti club di Serie A, tra cui, uno su tutti la Juve.

A volte bastano poche parole, due righe, per raccontare una storia. «Diego Armando Maradona, il più grande rimpianto calcistico dell’Avvocato». Una didascalia a pagina 185 del libro 1923-2023: Agnelli Juventus: la famiglia del secolo (Reverdito, euro 50, pagg. 264), scritto da Italo Cucci e Nicola Calzaretta con il prezioso contributo del fotoreporter Salvatore Giglio. In quella pagina ci sono le foto di una sfida tra Maradona e Platini al Comunale di Torino e un’altra di Diego a torso nudo con la maglia bianconera al collo, probabilmente donata da Michel a fine partita. Il libro racconta i cento anni della relazione tra la famiglia Agnelli e la Juve, con le prefazioni di Alessandro Del Piero e Fabio Capello, che sottolinea il numero degli scudetti: «Sono 38». Come se due non fossero stati cancellati dalla giustizia sportiva. Alla guida della Juve c’è da dieci anni Andrea Agnelli, che avrà saputo della passione di zio Gianni, l’Avvocato, per Maradona. Ne parlò anche Diego con ironia. «Boniperti aveva detto che una persona con un fisico come il mio non poteva arrivare da nessuna parte. Da qualche parte sono arrivato…». Alla Juve sarebbe arrivato, estate del 94, uno dei più cari amici e compagni di Diego, Ciro Ferrara, che il 9 novembre dell’86 era in campo contro i bianconeri, in quella partita che il Napoli vinse per 3-1 lanciandosi verso il primo scudetto. Alla fine, l’Avvocato andò negli spogliatoi e si complimentò con Maradona e gli altri azzurri: aveva capito che quello non sarebbe stato l’anno della Juve. IlMattino
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