Roberto Bigon, dirigente sportivo, ha parlato oggi ai microfoni di Radio Crc, alla trasmissione Si Gonfia La Rete.
“I giornalisti a Napoli quest’anno stanno facendo una fatica incredibile perché bisognerebbe stare zitti tutti. L’argomento scudetto non andrebbe affrontato, ma scherzi a parte, per quello che si è visto finora, la rosa è diversa, più ampia e il distacco conquistato è importante. La squadra sta dando dimostrazioni importanti nella complessità e nella profondità per cui sulla tenuta credo che possiamo stare abbastanza sicuri. Poi, cosa faranno le avversarie e come reagirà il Napoli ad un periodo delicato che potrebbe arrivare non possiamo saperlo.
Il Napoli sul mercato non deve fare nulla perché modificare un gioiellino non avrebbe senso e poi le avversarie non penso possano rinforzarsi a tal punto da stravolgere gli equilibri. La Juve è forse la squadra che può rinforzarsi di più perché recupererà gli infortunati e magari con qualche innesto può migliorare. La cosa importante per il Napoli sarà mantenere la continuità e la serenità.
De Laurentiis pioniere di un calcio ecosostenibile? Si, ma lo è già da tempo. Lo è stato in questi anni perché lui ha sempre messo grande attenzione a tutti gli aspetti dell’azienda calcio. Il presidente a volte per combattere le sue battaglie si è reso antipatico, ma andare a trovare un presidente migliore di De Laurentiis è davvero difficile. E parlo degli ultimi 15 anni, non dell’ultimo anno. Vanno fatti i complimenti a lui e a chi lavora al suo fianco. Al di là dei traguardi prettamente economici, il risultato del posizionamento europeo è una cosa importante che dà forza al club, alla città e alla realtà partenopea che oggi siede al tavolo dei grandi del calcio e può anche alzare la voce.
L’entusiasmo e la crescita tecnica del Napoli credo abbiano inizio dall’epoca di Mazzarri. La prima qualificazione europea dopo tanti anni ha detto alla gente che c’era la possibilità di fare cose importanti. Poi la conquista della coppa Italia dopo 20 anni con quella folla che ci accolse all’alba , momento indimenticabile. Credo tutto sia iniziato lì, ma negli anni De Laurentiis ha creato una forza che si chiama continuità. Arrivare ad alti livelli e assestarsi lassù non è facile perché i ritmi sono massacranti e mentre nelle prime stagioni europee, giocare ogni 3 giorni ci creava problemi, oggi è la normalità. Quando nel calcio si lavora bene, qualcosa di buono arriva, è abbastanza automatico.
Kvaratskhelia era un calciatore conosciuto per le sue doti, noi già l’estate prima volevamo prenderlo, ma dal punto di vista economico era davvero complicato. Napoli è una buona piazza per le scommesse: ne sono arrivate tante e quasi tutte sono esplose. Poi, Giuntoli ha avuto il coraggio di prenderlo e le prestazioni del georgiano gli stanno dando ragione.
Il Brasile credo che vincerà il Mondiale, anche se mi piace molto il Belgio”.