Il Corriere della Sera su Infantino: “Si scusi lui, innanzi tutto, invece di darsi alla paraculaggine”

Ieri pomeriggio sono partiti i mondiali in Qatar, con la cerimonia d’apertura, la gara inaugurale Qatar-Ecuador. ed i discorsi dell’emiro e del presidente della FIFA Gianni Infantino. Proprio di quest’ultimo scrive Aldo Grasso sul Corriere della Sera. Infantino nei giorni appena precedenti l’inizio della competizione aveva usato parole forti nei confronti degli occidentali che stanno criticando questi mondiali, «Quello che sta succedendo è profondamente ingiusto. Le critiche sono ipocrite e per quello che noi europei abbiamo fatto negli ultimi 3.000 anni dovremmo scusarci peri prossimi 3.000 anni prima di dare lezioni di morale agli altri».

Il giornalista Grasso risponde così a queste parole, “Si scusi lui, innanzi tutto, invece di darsi alla paraculaggine”.

Si riferisce alle dichiarazioni di Infantino, che ha detto di sentirsi qatarino, arabo, africano, gay, disabile e lavoratore migrante.

Infantino ha parlato della sua esperienza di discriminazione, vissuta sulla pelle da bambino. Eppure queste discriminazioni, scrive Grasso, non gli hanno impedito di arricchirsi.

“non gli hanno impedito di diventare uno dei manager più pagati al mondo, con uno stipendio che si aggira intorno a 1,4 milioni di euro annui. A disposizione avrebbe anche benefit come auto e alloggio, con annesso un rimborso spese variabile riconducibile ai 1800 euro mensili. In quanto a scandali e corruzioni, pensavamo che Blatter, il precedente presidente della Fifa, avesse raggiunto il peggio, quando il Qatar si è letteralmente «comprato» questi Mondiali. Ma con i soldi si compra tutto: dal Psg (i cui ingaggi dei calciatori hanno sconvolto l’economia mondiale del calcio) all’interruzione dei campionati europei, dai Mondiali nel deserto alla visibilità globale”.

L’auspicio era che la nuova presidenza segnasse una linea di discontinuità e invece Infantino ha trasformato la
Fifa in una sorta di organismo politico internazionale, un generatore di deliri di onnipotenza”. IlNapolista

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