Perché di certo facilissimo non è stato: nulla di tragico, per fortuna, ma tra l’infortunio rimediato dopo Anfield e la storia dei ladri in casa un po’ di nebbia ha inevitabilmente fatto capolino su un tragitto fino a quel momento perfetto. Addirittura strabiliante, ogni oltre aspettativa: 8 gol e 8 assist tra il campionato (6 e 5) e la Champions (2 e 3); il fantasma di Insigne allontanato sin dal primo gol della stagione con il Verona al Bentegodi il 15 agosto (un segnale da predestinato); giocate ubriacanti e decisive che gli sono valse, in serie, l’amore folle del popolo, paragoni super lusinghieri (tipo con George Best), complimenti universali e le attenzioni di ogni osservatore. Ancelotti ha detto di lui: «E’ speciale». E quando uno come Carletto si sbilancia così, beh, vuol dire che il mondo lo guarda e avrebbe anche voluto vederlo al Mondiale. Sarà per la prossima. Fonte: CdS