ESCLUSIVA – M. Maddaloni (all.): “Kim? C’è un retroscena che vorrei raccontare. Con il tempo Fabio Cannavaro potrà far bene a Benevento”

L'ex collaboratore di Lippi e Fabio Cannavaro ai nostri microfoni

Si ferma il campionato di serie A, dove i Mondiali in Qatar sono alle porte. In testa alla classifica c’è il Napoli, dove gli aggettivi si sprecano, per gioco e risultati. Di questo, ma anche della sua esperienza in Cina e non solo, ilnapolionline.com ha intervistato l’allenatore Massimiliano Maddaloni.

 

In passato hai collaborato in Cina con Marcello Lippi e Fabio Cannavaro. Cosa ci puoi dire dei campionati in Oriente, tra la tecnica e l’organizzazione? “Arrivai nel 2012 in Cina assieme a Marcello Lippi e all’inizio non è stato così semplice. In quegli anni le squadre australiane, giapponesi e arabe battevano quelle cinesi nella Champions League. Con il passare degli anni si sono sovvertiti i pronostici e c’è stato un miglioramento sul piano tecnico e non solo. I campionati in Cina sono decisamente migliorati, anche grazie all’arrivo di allenatori come Vilas Boas, Smith, ora al Benfica, Scolari e non solo. Per me è stata un’esperienza formativa, mi ha fatto crescere, senza dimenticare che per un anno ho collaborato con Fabio Cannavaro al Guandzou”.

Hai parlato di Fabio Cannavaro, ora allenatore del Benevento. Secondo te riuscirà a portare alla lunga la sua esperienza alla squadra campana? “Io sono convinto di sì e ti faccio un esempio. Lo scorso anno Fabio Grosso non riuscì a portare ai play-off il Frosinone, ma nonostante tutto lui è rimato e fino ad oggi comanda in serie B. Questo cosa significa che se ad un allenatore riesci a dare il tempo per poter portare le tue idee, i risultati vengono alla lunga. Mi auguro che questo possa accadere anche a Fabio Cannavaro a Benevento, dove possa avere il tempo per lavorare sulla squadra ed ottenere i tanto agognati risultati”.

In serie A nei primi sei posti ci sono ben tre tecnici toscani: Spalletti, Allegri e Sarri. Ti vorrei chiedere di Alvini che nonostante la classifica ha portato un calcio interessante. Cosa ne pensi in merito? “Nel calcio spesso contano i risultati e a Cremonese ad oggi è l’unica squadra che ancora non ha vinto una partita. Sicuramente il gioco c’è e le prestazioni sono confortanti, come hai detto tu, ma mancano i risultati e senza questo fattore è difficile andare avanti. Mi auguro che possa avere il tempo per riuscire nel traguardo della salvezza, ma in questo momento la vedo davvero difficile”.

Passando a Spalletti, cosa secondo te è scatto nella testa del mister, in una piazza come Napoli, dopo anni difficili come a Roma e a Milano sponda Inter? “Gli allenatori ottengono i risultati se hai ottimi giocatori e quest’anno la rosa del Napoli è davvero competitiva. Il mister ci sta mettendo del suo, portando una mentalità vincente ed un gioco che è davvero piacevole. Mi auguro che il club azzurro possa portare lo scudetto ai suoi tifosi, perché se lo meriterebbero”.

Essendo allenatore, come si potranno gestire questi mesi, senza la serie A, per il Napoli e tutte le altre squadre? “Se si fa l’esempio del Napoli, non sarà un problema fisico oppure a livello tecnico, ma sarà una questione di testa. Una sosta così lunga, non è semplice staccare e riattaccare la spina dopo un ritmo così elevato. Sono stati per gli azzurri 4 mesi davvero intensi e con risultati incredibile, perciò Spalletti dovrà lavorare molto su questo aspetto. Dipenderà anche dai Mondiali. Nel senso che se i giocatori dovessero giocare tante gare, arrivare in semifinale o finale, rischi di essere logoro, in vista del ritorno al campionato. Il Napoli, da questo punto di vista, potrebbe riavere prima i suoi giocatori, però bisognerà attendere e poi alla lunga si tireranno le somme”.

Infine tu conosci molto bene Kim Minjae, il difensore del Napoli, ex Fenerbache. Dopo l’errore contro l’Udinese si è scusato. Te lo aspettavi? “Ti svelo un particolare. Sono stato a segnalare Kim a Giuntoli, visto che conosco il tipo di cultura e la tecnica dei sud-coreani. Non sono sorpreso assolutamente dal fatto che lui si sia scusato, anzi fa parte del suo modo di porsi nei confronti del gruppo. Lui è un ottimo giocatore, lo era al Fenerbache e si sta confermando al Napoli. Mi fa piacere e mi auguro che possa proseguire su questa strada per lui e per la piazza partenopea”.

Intervista a cura di Alessandro Sacco

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