Il calcio si è fermato, il calcio non sta fermo. Max Allegri, dopo Juventus-Lazio, ha dettato il contrordine: questa sosta ci voleva. Certo, il ritmo imposto dal grottesco Mondiale in Qatar, da agosto in poi ha stremato molte squadre (tranne il Napoli che viaggia come se non ci fosse un domani), per cui ora, nei prossimi due mesi, prima della ripresa il 4 gennaio, tutte le società, soprattutto quelle di vertice, si sono attrezzate per rintuzzare, restaurare, ricominciare. La priorità sono i giocatori da recuperare. Per iella, per errori di gestione, per la preoccupazione di non andare in Qatar (per quanto assurdo è umano: si tratta pur sempre di un Mondiale e per tanti l’ultimo), quasi ogni squadra ha avuto uno o più calciatori di primo piano che non sono riusciti a rendere come avrebbero dovuto/potuto.
L’incognita Qatar pesa su tutti, ma in particolare per le squadre di vertice che si sono attrezzate per riempire questi due mesi. Molto pallone, non solo quello che arriverà dalla scatoletta di sabbia.
Innanzitutto le tradizionali ferie natalizie verranno concesse a chi torna dal Mondiale (il numero dipenderà da quanto avanti si è spinta la Nazionale di appartenenza), per gli altri si va in vacanza ora, tra fine novembre e inizio dicembre, poi a Natale si lavora. E questo vale per tutti. Come riempire il tempo, invece, varia da squadra a squadra. Per la serie “tira molto Antalya”, sia il Napoli, con alcune amichevoli da definire, sia la Lazio si sistemeranno nella città turca. Senza sfiorarsi, probabilmente.
Fonte: Cds