A Radio Napoli Centrale, nel corso di Un Calcio alla Radio di Umberto Chiariello, è intervenuto Eugenio Albarella, preparatore atletico: “Come gestire una pausa di 50 giorni? Usando la stessa strategia di Spalletti in estate, essere attenti ai particolari, sfruttando il periodo per ricaricare i giocatori ed oliare una squadra quasi perfetta. Non credo che la sosta possa essere un handicap per il Napoli, al contrario un’opportunità per una società che non è abituata a primeggiare in questi termini. A livello nervoso, in questo periodo, ha bisogno di far decantare il momento per poter stare al meglio per il ‘nuovo’ campionato. Resto convinto che il grande salto di qualità di questo gruppo è che nel cambiare alcune pedine, che per tifosi e addetti ai lavori erano insostituibili, si sia creato uno spirito che ha fatto fare uno step in più a questo ambiente. Non vedo preoccupazioni, bisogna coltivare il benessere che vige in quello spogliatoio. So che si riprenderà ai primi di dicembre, quindi con 2 settimane di riposo e 3 amichevoli in Turchia ed altrettante a Napoli, senza grossi carichi di lavoro. Zaccheroni in Qatar? Lo raggiungerò fra qualche giorno, c’è da fare un certo tipo di lavoro per la FIFA, è un’occasione per crescere, mi occuperò di metodologia, consulenza per delle Federazioni. Difficoltà nella differenza di preparazione tra giocatori impegnati in Nazionale e non? Innanzitutto, molto influenzerà i risultati ottenuti, soprattutto da un punto di vista psicologico. A livello fisico si troveranno sicuramente. Favorita al Mondiale? Troppo facile dire Brasile, Argentina e Francia. Sono molto curioso di vedere l’Inghilterra perché si è sempre detto che nel partecipare a Mondiali ed Europei era sempre in handicap per un campionato stressante. Oggi c’è un Mondiale a metà stagione, la storia cambia e sono molto curioso. Credo nelle outsider che possono ambire a risultati storici, come il Belgio e qualcuna che potrà scrivere la propria storia, come Marocco ed il cuore mi dice Giappone”.