Sì, d’accordo, Osimhen, ma Elmas è al secondo gol (tra l’altro bellissimo) in sette giorni. «Ho visto Anguissa che mi poteva dare la palla e il difensore andare un po’ veloce, gli ho fatto la finta e poi sono andato sotto la curva perché volevo festeggiare con i tifosi», ha raccontato a fine partita. «Queste giocate sono importanti, le facevo anche quando ero più piccolo. Certe volte le provo, così come le prova Kvaratskhelia e ne sono felice». E il macedone parla del compagno di squadra georgiano. «La concorrenza di Kvaratskhelia fa bene? È bello quando c’è concorrenza, questo può fare meglio tutti e due e al club: speriamo di fare sempre bene per il club e per i nostri tifosi». Decisivo anche contro l’Udinese, quindi, un’altra prestazione molto convincente del macedone che è arrivato alla presenze numero 20 in stagione. «Io cerco sempre di fare bene in allenamento e non di fare polemica sui social. Ho sempre creduto in me, aspettavo il momento da titolare». Elmas ha poi parlato delle differenze con l’anno scorso. «Sappiamo che c’erano tutti campioni, c’erano giocatori fortissimi, il gruppo di prima era buonissimo, ma era difficile, non so come dirlo. Ora siamo uniti, siamo una famiglia, cerchiamo di fare bene, chi gioca lo fa sempre con lo stesso atteggiamento. Non ci sono differenze, ma forse c’è più carattere nei giovani. Ma nell’altro gruppo c’erano campioni, non dimentichiamolo». E dice che è vietato pronunciare la parola scudetto. «Nello spogliatoio qualcuno la pronuncia? No no, ancora no. Dobbiamo fare un buon lavoro sul campo, quello che ci dice il tecnico. Niente di più».
Il Mattino