Il Napoli durante la pausa invernale giocherà alcune amichevoli in Turchia, per riprendere il 04/01 al Meazza contro l’Inter.
Il Napoli, nell’anticipo di ieri pomeriggio al “Diego Armando Maradona” contro l’Udinese era chiamato a chiudere una prima parte di stagione a dir poco esaltante. E i partenopei, seppur con tanta sofferenza negli ultimi quindici minuti, si sono imposti con un 3-2 finale che lascia sognare.
Ecco, di seguito, i principali spunti del match:
- I guantoni mortificati: Alex Meret si è preso con prepotenza la titolarità e il futuro della porta del Napoli. E lo ha fatto con un intervento straordinario nei primissimi minuti al cospetto di Delofeu (in bocca al lupo allo spagnolo per cui stravedo) che poteva cambiare il corso della partita. Talvolta leggo critiche a prescindere, anche per qualche errore che in ventuno partite è umano commettere per chiunque. Aggiungo che finalmente ho visto il ragazzo molto più pronto ad uscire ben fuori dalla propria area di rigore per evitare le pericolosissime ripartenze friulane. STEP BY STEB!
- La polvere in panchina: nella giornata in cui il Napoli si prende l’undicesima vittoria consecutiva in serie A c’è un altro ragazzo spesso criticato che emerge, ovvero Elmas. Il macedone va in rete per la seconda volta nelle ultime tre partite (ieri un gran gol davvero) a dimostrazione che la sua foto ironica circa la panchina di qualche settimana fa è solo un ricordo lontano. Ieri persino un grande assist in occasione della prima rete ad opera di Osimhen (ancora di testa!). Tuttavia rimango della mia opinione: bisogna decidere se il ragazzo sia un esterno d’attacco o un centrocampista/trequartista. Benissimo la capacità di adattarsi nelle emergenze, ma che Lucio faccia una scelta iniziale.
- La distrazione: ieri nel Napoli, udite udite, ha fatto rumore la prestazione con un paio di errori importanti da parte di Kim. Il ragazzo però, a differenza di quanto accadeva spesso in passato con altri big, non si è depresso e ha continuato a lottare per i tre punti. A fine gara ci ha anche voluto mettere la faccia per scusarsi coi tifosi, a dimostrazione della sua forte personalità e carattere. Il mondiale per lui è alle porte e dopo tre mesi dove ha giocato sempre gli si possono perdonare quindici minuti di distrazione.
- Il giochino che non paga: da qualche settimana gli allenatori che competono per lo scudetto col Napoli hanno iniziato a fare complimenti alla squadra di Spalletti, aggiungendo sempre la frase “prima o poi dovranno fermarsi”. Con finta stima provano ad aspettare il primo mezzo passo falso della capolista (con l’aiuto di una stampa compiacente che si presta ai giochini soprattutto di un tecnico toscano che guadagna 9 milioni) per mettere pressione. Ma questo giochino finora è perdente perché sapete quanti punti finora ha guadagnato ad esempio la Juventus sul Napoli? Zero!!! Roba da diventare matti…
- I compiti per le vacanze: parto fortissimo dicendo a mio avviso Luciano Spalletti è finora il miglior tecnico della storia del Napoli da quando il sottoscritto segue il calcio (1988!). Non solo per i risultati sul campo, ma anche per la valorizzazione economica del parco calciatori e del brand Napoli. Ora ci saranno 53 lunghissimi giorni di sosta invernale e Lucio dovrà ripartire dai quindici minuti finali di ieri per migliorare se possibile ancora di più questa squadra. Non sono soltanto i due gol presi, ma quel blackout va analizzato con attenzione perché quando si è in controllo e ti capita di uscire mentalmente dalla partita c’è il forte rischio di non riuscirvi a rientrare più. Era capitato ad esempio nello scorso campionato sul campo del Sassuolo e nella sanguinosa trasferta di Empoli, che ha lasciato delle scorie pesanti in tutto l’ambiente. Inoltre si dovrà lavorare tanto per far convivere insieme Raspadori ed Osimhen (CLICCA QUI PER ARTICOLO SU ATALANTA-NAPOLI) e stabilire come giocare quando Kvaratskhelia assente. Con quarantuno punti in quindici giornate sarà sicuramente più semplice ragionare…
Articolo a cura di Marco Lepore