Nessuno è stato capace di creare pensieri al Napoli fino ad adesso. Troppo per chiunque, smisurato e dunque fuori registro, fuori sintonia per il nostro campionato. C’è un canyon tra gli azzurri e il resto della comitiva e c’è l’Udinese come ultimo avversario prima del letargo per i Mondiali (in campo alle 15 e la squadra torna in ritiro pre-partita). E ci saranno 50mila cuori a battere per il Napoli, nell’ultimo sold out del 2022. Con Spalletti che deve fare i conti con il terzo forfait di Kvara e con il dubbio tra Raspadori ed Elmas.
Spalletti, gli 8 punti di vantaggio dal Milan hanno un peso?
«Non è che cambia molto rispetto al tipo di lavoro che abbiamo fatto, perché l’obiettivo è sempre lo stesso. L’unica cosa che abbiamo in mente è che oggi ci sarà un’altra squadra, come l’Empoli, che proverà a metterci i bastoni tra le ruote. Poi, ovvio, se viene fuori un pareggio di una delle grandi, normale che ci faccia piacere, ma non è su quello che dobbiamo basarci: dobbiamo puntare solo sulla qualità del gioco. Che tutti apprezzano».
Tanti polemiche sugli arbitri in questi giorni. Che ne pensa?
«Su certi discorsi, sugli episodi, diamo sempre un’occhiata. Ma il nostro sguardo è solo orientato alla strada da percorrere. Ma è presto per poter dire se un episodio è determinante o no con 72 punti ancora in palio. Qui e ora serve solo allenarsi bene».
L’Udinese con Sottil che rischi nasconde?
«Non è una partita trappola, è una partita difficile. Il tecnico dell’Udinese lo conosco bene, perché l’ho allenato, so che visione ha: si pensa che oggi ci troviamo davanti un avversario di secondo livello ma hanno vinto 4-0 con la Roma, 3-1 con l’Inter e pareggiato con Lazio e Atalanta. E c’è qualcuno che la reputa partita facile? I miei calciatori non la pensano così».
Cosa si fa per chiudere in bellezza?
«Da un punto di vista della gestione, se noi pensiamo che dopo la partita con l’Udinese ci sono le vacanze, allora siamo dei dilettanti. Ma se pensiamo che sia la partita che poi ci consente di affrontare un periodo duro che verrà dopo la sosta, a gennaio, allora siamo dei professionisti. Questa è una partita da sbranare».
Felice per il rinnovo di Anguissa?
«Ha firmato ed è venuto da me. Sei felice? gli ho detto. Lo sono, ma sarò totalmente contento se battiamo l’Udinese. Però, è vero: era contento anche per il contratto nuovo».
Una squadra così bella che tipo di preoccupazione può darle?
«Per ora non vedo pericoli all’orizzonte. I pericoli se dovessero arrivare li affronteremo, ma non è che bisogna richiamarli. La nostra risposta quale sarà? Attaccare tutti col sorriso del nostro gioco. Qualsiasi cosa ci capiterà, metteremo il gioco al centro. Mi piace questa serie A. La Roma è bella, ma sono tante le squadre che vincono, le più titolate: sarà una guerra serrata. Come si fa a spuntarla? Si va, si ride, si gioca ad alta velocità e si porta davanti agli occhi di tutti quello fatto fino a ora».
C’è un lavoro da fare nella testa dei calciatori che non andranno ai Mondiali?
«Ci saranno dinamiche da affrontare con semplicità giorno dopo giorno, stando addosso a chi pensa che in quei giorni dovesse avere una mentalità vacanziera. Saremo tutti attorno a loro per dare il meglio per poi poter dare soddisfazione al pubblico.
La miglior panchina d’Europa?
«Siamo anche quelli che hanno fatto giocare più giocatori di tutti. La forza è legata alle capacità. Chi sta fuori ha voglia di allenarsi, è intelligente e hanno a cuore la città di Napoli e i suoi tifosi».
La polemica sul rigorino su Osimhen l’ha infastidita?
«Faccio la statistica, prendo quello che hanno detto i giornali su quell’episodio ed escono fuori cose divertenti… è il rigore uguale a quello che subimmo con il Lecce. Il calcio che vogliamo fare mette al centro il gioco. E non le polemiche».
Oggi saranno in 50mila.
«Il boato del Maradona è come la borraccia al ciclista sulla salita, è energia che ti aiuta, la vittoria è sempre loro più che nostra».
Fonte: Il Mattino