Guido Trombetti, politico italiano, ha rilasciato un’intervista al quotidiano Il Mattino, parlando dell’allenatore del Napoli, Luciano Spalletti.
Di seguito l’estratto delle sue dichiarazioni:
“Martedì scorso ho elogiato Spalletti, come grande allenatore di campo, per i significativi progressi di Osimhen, Lobotka, Rrahmani… Lui a Bergamo ha dato a tutti una lezione di acume tattico preferendo Elmas a Raspadori. Contro l’idea di molti di noi evidentemente in errore. Adesso per ottenere la perfezione gli resta un solo ulteriore progresso.
Limitare le esternazioni in conferenza stampa. Ho trovato brutta la frase su Kvaratskhelia: i compagni sarebbero infastiditi dal fatto che si parla troppo di lui. E torna il sospetto che il tecnico toscano non digerisca i campioni. Tornano alla mente casi famosi di dualismo: Cuper-Ronaldo, Sacchi-Van Basten, Guardiola-Ibrahimovic… Sì, il collettivo è importante.
Ma se metti in scena la Turando con una eccellente compagnia mica puoi sostenere di poter fare a meno di un grande tenore al momento del Vincerò? A Bergamo la squadra ha fornito una ottima prestazione di gruppo. Ma stringi stringi ha vinto per due acuti di un campione. L’iradiddio Victor Osimhen. Senza il quale, collettivo o meno, non avrebbe domato la Dea. Senza la forza del collettivo le prodezze di Osimhen non sarebbero bastate? Può darsi. Il fatto che si sia vinto senza Kvaratskhelia non sminuisce di una virgola l’importanza del georgiano. Per di più si tratta di un giocatore dal carattere mite.
E mi sembrano, ripeto, fuori posto le esternazioni di Spalletti. Quando non gioca Benzema, Ancelotti non ne approfitta per sminuirne il valore. Rifiuto l’idea che Spalletti non tolleri i campioni perché solo l’esaltazione del collettivo esalta se stesso. A pensare male si fa peccato ma… Dall’inizio del campionato non perde occasione per criticare il georgiano. Forse ha una finalità educativa? Eppure mi si mette di traverso. Insisto. Per diventare un tecnico perfetto forse dovrebbe parlare con più freddezza.
Peccato rischiare di creare problemi in un Napoli con un grande collettivo e qualche campione di razza”.