Uno, nessuno, anzi centomila
SI PARTE. Con l’Empoli, le variabili sono tante e al martedì non è facile liberarsi dagli impegni: ore 18.30, si gioca, e se non dovesse esserci impennata, nella peggiore delle ipotesi, chi avverte l’umore della città e sa tradurla in numeri si sbilancia verso il basso. Trentacinquemila spettatori previsti, però evitando di calcolare – per eccesso di prudenza – ciò che Napoli in genere fa, anche all’ultimo momento. La tentazione resta e gli impegni pure, in un’agenda che prevede varie cose, non solo il calcio: ma Napoli-Empoli, che arriva subito dopo il blitz di Bergamo, è una possibilità per inseguire il dieci e persino la lode e quindi… I trentatremila biglietti acquistati sino a ieri rappresentano una indicazione, forse anche un indizio, e però ci sono le impennate che spingono a sospettare di poter avvicinare quella soglia dei quarantamila che dà già soddisfazione al club, perché una infrasettimanale – che non sia la Champions League, che non coinvolga una grande – rappresenta più un rischio che un invito.
SI CHIUDE. Poi ci sarà l’Udinese, prima che ci immerga nella dolorosa sosta di un Mondiale senza l’Italia: Napoli sembra voglia abbuffarsi per fronteggiare il lungo digiuno e la prevendita viaggia con un’andatura che induce a pensare di poter approdare più rapidamente del solito al «tutto esaurito». Napoli-Udinese è la partita in cui converrà muoversi in anticipo, sapendo che non resteranno (non dovrebbero) molte seggiole vuote. Centomila o giù di lì, per due gare in cinque giorni, per partite che possono imprimere l’ennesima svolta in un campionato già pieno di cambiamenti: la prima, già al debutto con il Monza, 36.559 spettatori nonostante quel venticello ostile che s’era avvertito nell’aria. Ma il pallone, si sa, rotola…
Fonte: CdS