Forse può sembrare così, ma Elmas non è figlio di un dio minore

Elmas sembra sempre il figlio di un dio minore di questo Napoli. Eternamente costretto a ritagliarsi un posto. Ieri sembrava che toccasse a Raspadori. «Quando ho saputo che avrei giocato titolare? Il mister ce lo dice sempre un paio di ore prima l’inizio della partita. Ero un po’ esterrefatto perché era tanto che non giocavo dal primo minuto, ma io sono sempre pronto ad aiutare la squadra, lavoro ogni giorno per fare questo. Quando la squadra ha bisogno di me io sono sempre pronto e darò sempre il mio massimo, fino all’ultimo minuto. Come credo di aver fatto ieri». Un altro gol pesante, come quello a San Siro al Milan pochi giorni prima lo scorso Natale. «Kvara è un grandissimo uomo prima oltre che un grande campione e quando è arrivato ho sempre cercato di aiutarlo, perché è anche più giovane di me, io sto da più tempo qui ed è giusto che io faccia di tutto per dargli una mano. Lui sta facendo benissimo, un grande campionato, sono contento per lui, perché quello che fa lui lo fa per la squadra. Quello che ho fatto con il post sulla panchina era uno scherzo: non sono uno che fa polemiche, sono sempre stato contento anche quando ho fatto panchina. Qualche volta gioco male ma sono sempre stato umile, non faccio polemiche con la mia squadra». Elmas si gode questo primo posto, questo allungo sulle inseguitrici. «Questi tre punti erano importanti per noi, siamo sulla strada giusta ma il campionato è ancora lungo, dobbiamo fare ancora meglio».
Il Mattino
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