Spalletti: «Atalanta avversario duro come il Liverpool ma ho un gruppo di calciatori veri. Avremo qualità e forza fisica»

L’Atalanta, seconda in classifica a cinque punti di distanza, altro osso duro, dopo la trasferta a Liverpool: Spalletti sottolinea le difficoltà della sfida di Bergamo e nello stesso tempo la forza del Napoli. «I rischi sono tanti perché l’Atalanta ha buoni giocatori che determinano un grande collettivo: ci vorrà la consapevolezza di essere una squadra forte, anche se da Anfield noi siamo usciti con questa certezza. Ci vorranno qualità e forza fisica perché loro sono creati in maniera corretta. E poi c’è Gasp, un allenatore veterano, di quelli terribili».
C’è una squadra che preferirebbe evitare agli ottavi di Champions?
«È un giochino sbagliato quello di preferire quello o quell’altro perché poi devi passare sempre dalla convinzione di avere le qualità da mettere dentro le gare. Noi non vogliamo giocare partite più facili ma difficili ed avere la forza per affrontarle».
Quali sono gli svantaggi per il Napoli della sosta mondiale?
«Non ne vedo di vantaggi o di svantaggi: dobbiamo affrontarla tutti. Da un punto di vista nostro non temiamo quel periodo: abbiamo una squadra sana, calciatori che sanno gestirsi e sanno mettere qualità professionale».
Dalla sfida di Anfield è emerso che c’è rispetto nei vostri confronti: uscire indenni da Bergamo significherebbe dare un ulteriore messaggio?
«Avevo un po’ timore della gara di Anfield e quindi sono stati bravi i calciatori. Bergamo è un altro un test che gli somiglia molto, sarebbe la conferma dei passi in avanti: io sono tranquillo, abbiamo tutti i calciatori giusti per giocare nel Napoli».
Che tipo di partita dovete fare per mettere in difficoltà l’Atalanta?
«Le soluzioni sono sempre molteplici. Ci sarà da fare tutto, bisognerà saper interpretare i cambiamenti della partita: noi abbiamo visto che la squadra sa giocare a viso aperto e sa comportarsi nelle varie situazioni».
Quanto è stata importante la riposta buona della difesa anche in questo periodo in cui è mancato Rrahmani?
«La difesa è una componente fondamentale per creare una squadra forte: ti dà il sostegno per metterci la qualità e fare un calcio offensivo. Abbiamo calciatori forti sotto l’aspetto difensivo nell’uno contro uno. Kim dà continuamente prova di forza, velocità, qualità d’impostazione. Abbiamo un reparto che può continuare a far vedere belle cose».
L’Atalanta è cambiata: da macchina da gol si è trasformata nella seconda migliore difesa del campionato.
«Questo la dice lunga sulle qualità di Gasperini. Forse aveva bisogno di questo ma io trovo la stessa Atalanta dal punto di vista della caparbietà, una squadra pronta all’auto-scontro perché hanno centimetri, corsa, qualità. Dovremo essere di quel livello lì se vogliamo avere ambizioni importanti».
Chi in rosa è il più simile a Lobotka per caratteristiche?
«Ne abbiamo diversi. Demme è quello più adatto per far girare palla nello stretto, anche se l’ho usato poco per l’infortunio e anche Ndombele potrebbe giocare come play. Poi se Gaetano avesse possibilità di fare esperienza nel ruolo potrebbe diventare importante».
Battere il Napoli è diventata una medaglia: un motivo d’orgoglio, stress o un modo per alzare l’asticella?
«Nonostante sia stata una sconfitta che non ha tolto il primo posto la squadra aveva l’amaro in bocca. Questo significa che i miei sentono di poter valere quanto gli avversari ed è un elemento importante».
Anche giocando tanto Lobotka e Di Lorenzo tengono alto il rendimento.
«A volte cambiando qualcosa sai che otterrai risposte importanti, in altri casi vale la pena di aspettare che sia chiaro il momento in cui devi cambiare. Ma abbiamo la rosa completa, forte: alcuni sono sempre al top e fino a quando non c’è l’urgenza in alcuni ruoli è giusto fare così».
Altri sold out in vista per Napoli-Udinese tra una settimana, come si gestisce questa passione?
«Noi lo cercavamo, dal primo giorno, una presenza visiva a parte i munacielli che ci seguono anche in trasferta, per noi è bellissimo, importantissimo, è il vantaggio che si ha ad allenare il Napoli o a giocare nel Napoli».

 

 

Fonte: Il Mattino

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