Giovanni Simeone: “Atalanta? Far capire che siamo quelli di inizio di stagione. Sui gol è merito del gruppo”

Il "Cholito" ieri ai microfoni della radio ufficiale del calcio Napoli

Impatto super, una garanzia da subito, seppur impiegato a sprazzi. Uomo da Champions il Cholito, coi suoi 245 minuti nella massima competizione europea, e soltanto la metà (125’) in campionato. Ma lui è nonostante tutto al settimo cielo, perché ciò che sta combinando in generale (4 gol in Champions e 2 in campionato) travalica le più rosee aspettative. E poi quella Coppa tatuata a 14 anni sull’avambraccio sinistro, calamita di baci ad ogni centro europeo. «Emozione incredibile la Champions – così Giovanni Simeone ai microfoni della radio ufficialei – in modo speciale la prima volta, è stata per me la realizzazione d’un sogno per il quale ho lottato sin da bambino. Da lì siamo cresciuti partita dopo partita».  

OTTAVI. Lunedì gli abbinamenti, col Psg fra le possibili avversarie: «Direi che tutte quelle rimaste sono le più forti. Il Psg ma anche il Dortmund, ad esempio, sono capaci di lottare con chiunque. Vogliamo vincerle tutte e dimostrare chi siamo, qualsiasi squadra ci tocchi».

Per il Cholito sin qui premio d’un gol ogni ora: «E’ il gruppo che mi fa crescere, ho capito da subito che qui conta la qualità del gioco».

Gli assist al bacio di Mario Rui con Milan, Cremonese e Rangers: «Quando un terzino ha tempo di stoppare e vedere il movimento dell’attaccante per noi diventa tutto più facile. Assieme a Mario ci metterei anche Di Lorenzo, abbiamo dei grandissimi terzini».  

PROSSIMA

Adesso c’è l’Atalanta...: «Ogni partita conta, bisogna far capire che siamo quelli visti sinora».

Ha un’agenda dove appunta partite e sogni: «Ho questa agenda da un anno e più. Certo, il Mondiale del Qatar è fra i sogni, aspetto con ansia le convocazioni. Nel frattempo lavoro in silenzio».

Cosa consiglia di solito papà Cholo Simeone? «E’ da tanto che non mi dà consigli per il campo. Non parliamo mai di cosa dovrei fare, semmai solo dopo avermi visto in tv mi dice qualcosa. Io da piccolo ho sempre voluto stare dove sono ora, col mio procuratore abbiamo lottato per questo». 

Fonte: CdS

 

 

 

 

 

 

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