.Questa volta sembrava proprio che il popolo azzurro non avrebbe dovuto impegnarsi in preghiere e scongiuri di massa alla vigilia del sorteggio, e invece all’improvviso è spuntato il Paris Saint-Germain. A retrocederlo al secondo posto, dicevamo, l’ultimo parametro possibile di un testa a testa in equilibrio perfetto con il Benfica: il maggior numero di gol realizzati in trasferta, alla ribalta dopo i 6 rifilati al Maccabi dai portoghesi. A ripetizione.
Dolcetto o scherzetto? Scherzo del destino per il Napoli, altroché, ora più preoccupato ma comunque reduce da un capolavoro europeo: il signor Luciano e i suoi sono stati i grandi artefici del proprio destino e delle proprie aspirazioni, e sebbene alla fine il Psg sia sbucato dal nulla, la vittoria del girone con cinque perle messe in fila e una notte da Fab Four alla fine decisiva nel bilancio degli scontri diretti con i Reds, hanno riconosciuto il diritto di evitare agli ottavi tutte le altre prime della fase a gruppi. E che prime: il Bayern dei robot, il City di Haaland, il Real di Ancelotti e Benzema, il Chelsea di Koulibaly, il Porto, il Benfica e il Tottenham di Conte. Per questo step sono fuori dal giro degli incroci anche Inter e Milan, cioè le connazionali italiane, e ovviamente il Liverpool (proveniente dallo stesso gruppo). Un gran bel passo in avanti che autorizza a sperare concretamente nella possibilità di migliorare ancora la storia del club e dunque di centrare per la prima volta in assoluto i quarti. Con il vantaggio, valido solo per questo turno, della seconda da giocare al Maradona in quanto testa di serie. A suo tempo. E via a definire l’elenco da cui lunedì verrà fuori l’avversario: Bruges, Eintracht, Lipsia, Borussia Dortmund, Psg. Cinque possibilità, di cui tre provenienti dalla Germania e poi Messi. Già di stanza in città nel 2020 con il Barça.
Fonte: Cds