L’attenzione sempre maggiore per la valorizzazione dei giovani: che arrivino direttamente dai vivai (come Gaetano, Zanoli o Zerbin) o che vengano strappati alla spietata (e più danarosa) concorrenza straniera. Ovvio, giovani e meno giovani: come Kvara, Osimhen, Lobotka, Anguissa (comprato a 20 milioni, ne vale il doppio), Kim, Rrhamani. È un autentico boom con la strada maestra per i risparmi non può che essere all’insegna dello scouting, della ricerca dei talenti nascosti in campionati figli di un dio minore. La scelta vera e propria è il no ai parametri zero, il rifiuto del club azzurro a pagare ingaggi alti (e commissioni altissime) per i calciatori a scadenza. I giocatori acquistati la scorsa estate ora hanno ben altro prezzo, a partire anche da Simeone: pagato il prestito 2 milioni, fissato il riscatto a 18 milioni, ne vale almeno 25. E ha già rinviato all’estate per proposte interessanti, Giuntoli, per Kim: comprato a 18, ora vale 40. Ancora: Anguissa, riscattato a 15, ne vale già almeno 35. Senza dimenticare la rivelazione della Champions, quell’Ostigard che indubbiamente preso per 5 milioni dal Brighton ne vale almeno il triplo. Ed è una cifra è destinata a salire. Come quella di Politano, che dopo un avvio complicato sta convincendo tutti. Anche nel calcio, vale quanto si dice in Borsa: compra a poco e vendi a molto. Se poi, come ha fatto il Napoli, hai l’abilità di tesserare il Messi della Georgia, il gioco è fatto. Ed è probabile che sia a portata di mano anche il titolo di squadre con il più alto livello di valorizzazione della rosa. Prendete Zielinski: a suo tempo venne preso a 15 milioni di euro. Ora si prepara anche lui a discutere il rinnovo, ma ce ne vogliono almeno 45 adesso. Stessa cosa per Osimhen: per meno di 120 milioni non va via. Ovvero, ce ne vogliono 40 in più rispetto a quanto pagato. Fonte: Il Mattino