Girone A dominato dal Napoli di Spalletti
Al momento del sorteggio dei gironi di Champions League, in pochi avrebbero scommesso sul fatto che il Napoli sarebbe riuscito a dominare il proprio gruppo senza troppi problemi. Liverpool, Ajax e Rangers erano avversari di tutto rispetto da affrontare con la massima concentrazione, sia in casa che in trasferta.
Ed è proprio quello che hanno fatto gli azzurri fin dalla prima partita al Maradona contro il Liverpool, quando il mondo intero ha scoperto la classe infinita di Kvicha Kvaratskhelia, che ha scherzato con la difesa dei Reds a proprio piacimento. Spalletti e Company non ci hanno messo molto a smentire gli scettici e ad indirizzare la qualificazione già nelle prime due gare, rifilando 4 gol a Klopp prima e 3 ai Rangers nell’inferno di Ibrox poi. La terza sfida, invece, è quella che rimarrà nella storia più di tutte, con i 6 gol sfornati da un calcio magistrale alla Johan Cruijff Arena di Amsterdam contro l’Ajax. Notte in cui Jack Raspadori ha siglato la sua prima doppietta nell’Europa che conta.
E ancora, il Napoli non si ferma e fa 5 su 5 segnando altri 7 gol nella doppia sfida di ritorno al Maradona contro gli olandesi e i Rangers ( notte magica per il Cholito Simeone ) ottenendo l’aritmetica qualificazione agli ottavi di finale al termine della quarta giornata contro l’Ajax ( 4-2 ), con due turni d’anticipo. A conferma della forza degli azzurri, va il fatto che hanno dovuto affrontare metà girone senza Victor Osimhen.
Nessun ridimensionamento: l’esame Anfield è stato superato
Nonostante il risultato, la più grande prova di maturità superata dal Napoli è stata l’ultima gara dei gironi.
Agli azzurri bastava non perdere 4-0 per accedere agli ottavi di finale da primi nel girone. Il match termina 2-0 per il Liverpool che trova due reti nei minuti finali di gioco da calcio piazzato, al termine di una partita giocata con grande forza e personalità dal Napoli di Spalletti.
La notte di Anfield ha portato ufficialmente il Napoli in un’altra dimensione, quella dei grandi. La compagine partenopea non ha speculato e ha giocato il match per vincerlo, mostrando autorevolezza, consapevolezza e protagonismo per tutti i 90 minuti di gioco. Voglia di non mollare neanche un punto per strada, dimostrare la propria forza e occupare in lungo e il largo il campo come solo una grande squadra sa fare. Gli uomini di Spalletti hanno retto l’impatto emozionale con uno degli stadi più caldi d’Europa.
Spiccano le prestazioni di Kim Min-Jae e Mathias Olivera che si sono mangiati l’erba di Anfield: corsa, fisicità e applicazione. Il Napoli ha trovato due giocatori sul mercato di livello e rendimento altissimo. Solita partita da professore di Stanislav Lobotka e sostanza e qualità che non è mancata a Kvara, autore di due tunnel ad Alexander-Arnold nel giro dei primi 7 minuti di gara, giusto per scaldare i muscoli. Agli azzurri non è mancato il supporto della curva ospiti piena di passione, sostegno e canti fino all’esplosione per il gol di Ostigard annullato dal Var per una questione di millimetri.
Quest’anno il binomio azzurro città-squadra viaggia mano nella mano con la convinzione di poter fare qualcosa di importante e scrivere un pezzo di storia.
Agli ottavi senza paura
Il Napoli domina e vince il proprio girone volando agli ottavi di finale senza paura, sempre più consapevole della propria forza. 5 vittorie, una sconfitta, 20 gol fatti e 6 subiti. 15 punti totali conquistati e miglior attacco della fase a gironi di Champions sopra Bayern Monaco ( 18 ) e Liverpool ( 17 ).
PSG, Borussia Dortmund, Eintracht Francoforte, Lipsia e Brugge sono i cinque possibili avversari che può pescare Luciano Spalletti. Arrivati a questa fase della competizione nulla è scontato e tutte le squadre sono di livello assoluto, ma gli azzurri hanno dimostrato di non temere nessuno.
13 vittorie di fila tra campionato e Champions League prima dell’ultimo ko esterno contro il Liverpool non sono un caso, il prossimo obiettivo sono i quarti di finale e poi chissà.
Il calcio mostrato fin qui ha dimostrato che il Napoli non ha intenzione di porsi limiti.
Rispetto di tutti, paura di nessuno.
A cura di Simone Di Maro