Lo ha reso orfano presto, lo ha costretto a vendere acqua lungo le strade di Lagos, l’ha sballottato di qua e di là, forse alla ricerca di un sogno. Il Napoli è comparso nell’estate del 2020. Il diesse Giuntoli e il capo area scouting Micheli avevano la dritta giusta, l’intuito che li ha accompagnati anche in quest’estate. Il Covid e gli infortuni, la spalla, la commozione cerebrale, la frattura a San Siro, non ha minato le certezze.. Quando il Manchester United si è presentato, il discorso è stato soffocato; e al Newcastle che a gennaio aveva pure pronto un bonifico da cento milioni di euro fu evitato di entrare nel dettaglio. Anche quest’anno Osimhen si è dovuto fermare. In questo caso a causa del bicipite femorale che l’ha strappato alla favola con il Liverpool, all’andata, proprio sul più bello. Però il tempo è un galantuomo e sa lenire le ferite: domani si ricomincia, ma da Anfield. E da Haaland, Lewandowski e Mbappé. Tanto si sa che ognuno frequenta i propri simili.
Fonte: CdS