Zoff: “E che posso dire. Questo Napoli è favoloso”

Dino Zoff, ex portiere del Napoli e della nazionale italiana campione del mondo, ha parlato in un’intervista a Il Mattino, sottolineando il percorso del Napoli.

Il Napoli, invece, sta rischiando poco. Anzi si è qualificato addirittura con due risultati di anticipo.
«E che posso dire. Questo Napoli è favoloso».
Addirittura favoloso…
«Non lo dico io, lo dicono i risultati e anche, e forse soprattutto, il gioco espresso dalla squadra di Spalletti».
Anche l’anno scorso il Napoli partì con il botto.
«Quest’anno c’è la lunga sosta per il Mondiale, come sappiamo. E poi c’è una consapevolezza diversa. Il Napoli non è lì per caso. Tutto quello che ha fatto sin qui è meritato. Gli azzurri stanno facendo un percorso».
Ma quale può essere il rischio? Il fattore negativo?
«Sicuramente l’eccessivo entusiasmo, il troppo amore, l’attesa soffocante. Ecco, i napoletani devono rimanere con i piedi per terra. Sostenere la squadra soprattutto nei momenti di difficoltà».
Ha visto giocare Kvaratskhelia?
«Tutta Europa ha visto il georgiano».
E che gliene pare?
«È uno che fa la differenza».
Qualcuno ha paragonato i suoi dribbling a quelli di vecchi campioni del passato, come ad esempio Franco Causio.
«Per me Causio era più lineare».
E lei a chi lo paragonerebbe?
«Io? Sono vecchio (ride ndr), dico che Kvara mi ricorda Gigi Meroni, stessa fantasia. Certo, era un calcio diverso ma il raffronto ci può stare. Anche se il napoletano segna qualche gol in più perché vede di più la porta, anzi vede la porta come pochi, e anche questa è una grande qualità».
A inizio anno Meret, suo conterraneo, era messo in discussione. Il Napoli ha cercato un altro portiere. Come pensa sia il bilancio di Alex dopo questo inizio di stagione?
«È sotto gli occhi di tutti. Sta disputando ottime prestazioni».
Si è tranquillizzato quindi?
«Un portiere non si può mai tranquillizzare. La fiducia degli altri se la deve conquistare a ogni partita. Nessuna posizione di rendita. L’errore può essere dietro l’angolo».
Però sembra più bravo anche con i piedi ora?
«Posso spendere due parole sull’argomento?».
Prego.
«Un portiere deve fare il portiere. Poi se è anche bravo con i piedi, e sottolineo l’anche, tanto meglio. Ma non voglio sentire alla gente dire di un portiere che è bravo perché è bravo con i piedi. Non bisogna esagerare in questo senso».
Quindi i numeri uno non devono partecipare alla cosiddetta costruzione dal basso?
«Solo quando è necessario. Bisogna sempre andare sul sicuro. Non bisogna mettere troppo in difficoltà i portieri con questa storia dei passaggi. E loro, se è il caso, devono buttarla il più avanti possibile senza per questo crearsi problemi».
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