Spalletti ha cambiato più che in altre circostanze, ma non si è avvertito alcun contraccolpo, un po’ perché vi sono staffette collaudate (Rui-Olivera e Politano-Lozano) e un po’ perché i Rangers sono stati avversari debolissimi, peraltro messi al tappeto dagli azzurri in cinque minuti con la doppietta del Cholito. Spalletti ha schierato contemporaneamente l’argentino e Raspadori, spostandolo sulla fascia sinistra al posto di Kvaratskhelia. Jack ha svolto un lavoro di raccordo, si è proposto al tiro in alcune circostanze: esperimento da riproporre, ma sembra chiaro che l’ex Sassuolo dà il meglio di sé quando gioca più accentrato. Ciò che è piaciuto, in una partita che si è trasformata in un allenamento, è l’atteggiamento del Napoli. Sempre sul pezzo, concentrato e aggressivo, quasi mai lezioso. È il caso di Ostigard, il centrale acquistato in estate prima di Kim, meno utilizzato rispetto al sudcoreano e a Juan Jesus e che ieri sera si è preso la scena al Maradona, segnando di testa il terzo gol, centesimo nella storia azzurra tra Coppa dei Campioni e Champions League. Questa condizione fisica consentirà a Spalletti di affrontare con grande sicurezza le ultime gare di campionato prima della sosta. Sabato c’è il Sassuolo al Maradona, che si vestirà ancor più a festa perché è stata organizzata una cerimonia nel ricordo di Diego, che domenica 30 ottobre avrebbe compiuto 62 anni.
F. De Luca, Il Mattino