Alessandro Barbano, condirettore del Corriere dello Sport, ha parlato oggi ai microfoni di Radio Napoli Centrale, alla trasmissione Un Calcio Alla Radio. “Quello che mi colpisce del Napoli è riconoscere il gioco degli avversari. È evidente sia una squadra che riesce nei confronti di squadre molto diverse e adatta il suo gioco senza subire, mi ha colpito. Mourinho aveva preparato bene la partita con una squadra molto limitata, anche dagli infortuni, con contenimento assoluto, 5 in difesa, stop sui due laterali, rinunciando a giocare nella prospettiva di far allargare gli spazi nel secondo tempo e segnare in contropiede. Spalletti ha tenuto conto di questa pericolosità della Roma ed è stato molto prudente, in realtà il Napoli ha giocato meno veloce di altre volte, giocando di più la palla, rinunciando a qualche affondo pericoloso perché in contropiede potevano essere colpiti. La vittoria si vuole, ma si accetta anche il rischio che non arrivi: questa è la maturità di una squadra che sa di essere egemone, ma non pecca di presunzione. Poi la vittoria è arrivata perché Osimhen ha un desiderio di prendersi la classifica dei cannonieri, quel gol che ha fatto alla Roma è simile a quello fatto quando ha rubato palla al difensore. Lui è in ritardo su Smalling, gli sguscia dall’interno perché il difensore copre e cerca di portarlo fuori impedendogli di prendere la palla. Da quella posizione sapeva di avere pochissime possibilità, ma ci prova con una determinazione che è quella di un calciatore affamato e che ha una tecnica individuale raffinatissima. I giocatori del Napoli tirano tutti di destro e sinistro indifferentemente, Kvara, Raspadori, Osimhen, Lozano: hanno dotazione tecnica e fame di arrivare al gol che, in questo momento, in Italia non c’è. Il Napoli è il candidato naturale allo scudetto e non solo, c’è bisogno di saggezza e non spavalderia. Spalletti è un allenatore maturo e geniale. Percorso in Champions? L’esperienza conta, ma è relativa. Un giocatore di 23/24 anni può dare più di uno come Matic. Puoi prendere Di Maria, che si strappa più di Dybala, e non può fare 10km in una partita. L’esperienza non va negata, ma in una prospettiva liberale, il futuro è aperto. Preferisco avere uno come Anguissa che non ha 36 anni e qualche volta sbaglia, Lobotka ha 27 anni ed è straordinario, quante volte fa cambio marcia? Quella è esperienza, non c’è bisogno di avere tanti anni. La strategia di mercato del Napoli è stata straordinaria. Le squadre che vincono lo fanno così. Spalletti all’Inter? Qualche errore l’ha commesso nella gestione dello spogliatoio, ma credo che l’esperienza ti cambi e si cresce. A me sembra un uomo molto intelligente, anche nelle cose che dice”.