La moviola – Il VAR salva proprio Irrati. Ecco perché non è rigore

Nella ripresa gara spezzettata e molti cartellini gialli

Non è stata una gara facile, affatto, anche per i cambi repentini di intensità: ritmi alti, poi una lunga fase di studio, poi ancora strappi, fino a quando la partita è salita e Massimiliano Irrati (Il Cds vota 6)ha iniziato ad usare (o abusare) di falli e cartellini. Ma il momento lo richiedeva. E per paura che esplodesse ha preferito limitare da subito i pericoli. Non è mai andato “sotto” la partita, l’ha sempre avuta – più o meno – fra le mani e nell’unico episodio ha ricevuto la mano salvifica del VAR, Di Paolo, il migliore che aiuta chi è fra i migliori al VAR a livello internazionale. Finale caldo, rosso al preparatore Rapetti dopo il 90’, c’è un petto contro petto fra l’arbitro e Karsdorp (anche uno…. step of foot sul giallorosso): si poteva evitare la prova di forza, una brutta scena.

 

La giocata sul pallone diversa da Terracciano 
Incursione in area di Ndombele, lui e Rui Patricio si avventano sul pallone che schizza a sinistra, per Irrati è calcio di rigore. Ed in effetti così poteva sembrare, almeno in tv dall’immagine larga. A Lissone, però, ci sono gli specialisti, il tocco sul pallone da parte del portiere giallorosso c’è ed è anche netto, cosa che farà la differenza. Infatti Di Paolo, bravissimo nel caso, manda proprio il tocco sul pallone, che (ri) cambia direzione due volte in rapida successione (prima Ndombele, poi Rui Patricio). Fossimo a valutare un fuorigioco sarebbe una giocata e non una deviazione, il che lo differenzia da quello di Terracciano in Fiorentina-Inter di sabato sera: lì il pallone non aveva subito deviazioni sostanziali, il portiere viola lo aveva appena sfiorato. Il fatto che, dopo aver deviato il pallone, ci sia il contatto fra i due giocatori, non è sostanziale al rilevamento del fallo del portiere: avendo toccato il pallone ha “conquistato” tutte le garanzie costituzionali, non può più essere colpevole di fallo.

Scarpa verso la faccia che rischio Smalling 
Altro episodio al 69’: Osimhen tenta il pallonetto su Smalling che alza il piede destro, molto vicino alla faccia dell’attaccante napoletano. Se Osi fosse caduto, sarebbe stato giallo chiaro per Smalling, il secondo.

Gestione disciplinare soglia alta del fallo 

Passiamo all’aspetto disciplinare: Irrati ha cercato di tenere una condotta lineare, spostando verso l’alto l’asticella e cercando di lasciar giocare le squadre, almeno fino a quando ha potuto. E così, giusto non sanzionale Camara (su Ndombelè), Mancini (in ritardo su Kvara), Lobotka (casuale su Pellegrini). Nella ripresa, poi, la tensione s’è alzata, i fischi (e i cartellini) sono arrivati con puntualità: alla fine saranno 7 (più i due allenatori) con 26 falli.

VAR:  Di Paolo 6,5   Piccoli Irrati crescono: bravissimo sull’OFR, è una garanzia.

E. Pinna (Cds)

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