Nostalgia di zero tituli. È una vigilia particolare, con lo Special One che rivolge un pensiero speciale a Francesco, il ragazzo tifoso romanista travolto e ucciso da un’auto all’Eur. «Non è facile parlare di calcio». Mourinho deve farlo ma è chiaro che non le sue non sono parole di circostanza. «Chi è favorito? Il Napoli. Ma qualche volta il favorito perde». C’è aria di galanteria, di buon senso. Tra lui e Spallettone si respira aria di affetto, di strette di mano. Nessun rancore, nessuna voglia di rivincite. D’altronde, il cinico portoghese è la bestia nera dell’esteta Luciano (in 6 gare, solo tre pareggi) che non lo ha mai battuto.
Mourinho, Spalletti dice di temere la Roma. «Non credo che sia ipocrita quando lo dice, è sincero. Come quando dice che siamo amici e ci rispettiamo. Sa che la Roma è quarta e quindi è un avversario da temere. Luciano è un bravissimo allenatore e io non sono scarso. Lui pensa di vincere, però sa che può perdere e non penso che sia un bluff se lo dice. Quando gioca il primo con il quarto devi stare attento, perché il quarto non è scarso. E noi non lo siamo».
Che partita si attende questa sera? «La condizione della squadra è buona. Non c’è tanto da dire, il Napoli è la prima in classifica, quando sei primo dopo dieci gare questa cosa ha già un significato. Quando sei primo dopo 2 o 3 gare non ha significato, così invece sì. Lo sappiamo, giochiamo contro i primi ma sappiamo che vogliamo giocarcela. Anche noi non siamo lì per caso, anche il nostro calendario fino ad adesso non è stato semplice».
Come pensa di affrontare gli azzurri, con Zaniolo? «Zaniolo è in un momento della sua carriera dove deve crescere, migliorare e capire il gioco. Deve migliorare la sua interpretazione e in questo senso penso che quando sei un giocatore più offensivo di solito sei di solito più istintivo. Anche nella partita con la Sampdoria ha dimostrato una crescita dal punto di vista emozionale: di solito un Zaniolo che non inizia la partita è triste, più individualista e che pensa meno alla squadra e più a lui. Voglio anche dire che le tre giornate di squalifica in Europa League sono allucinanti. Questa è la Uefa, stasera è un’altra storia».
La Roma segna poco: sarà una partita in cui la Roma aspetterà il Napoli o lo aggredirà? «Segniamo poco perché sbagliamo tanto. Ma non certo perché siamo difensivisti. Se una squadra segna pochi gol e crea molto non si può dire che una squadra che non pensa ad attaccare. La forza del Napoli è il gioco offensivo, ok, ha fatto tanti gol. Ma non si può dire che noi siamo una squadra difensiva. Il Napoli difende bene, no? Magari domani facciamo 3 tiri e segniamo 3 gol. Con l’Atalanta abbiamo tirato 20 volte e abbiamo perso con un solo tiro in porta. In questo momento esiste questa contraddizione, se poi c’è chi vuole giocare facile e dire la Roma è difensiva va bene, ma bisogna dire le cose giuste. Non prepariamo la partita né ad aggredire né ad aspettare, ma con il nostro gioco, che ha solo un obiettivo, ovvero vincere la partita. Cercheremo di fare quello, il Napoli è favorito, ha segnato tanti gol, difende bene, noi andiamo in campo e vediamo quello che possiamo fare».
La Roma era interessata a Kvaratskhelia? Cosa possiamo aspettarci da lei? «Non vi dovete aspettare niente da me, se passa davanti a me magari lo scalcio (ride, ndr). Adesso è troppo facile dire che tutti sono interessati che poteva andare in una squadra o un’altra. L’unica cosa che interessa è che è andato al Napoli. Hanno fatto bene, hanno un giocatore bravissimo, magari anche lui ha scelto bene ad andare al Napoli».
Fonte: Il Mattino