Per il futuro degli azzurri Colonnese ha un timore e non è il Napoli

"Napoli con grande qualità, speriamo che la piazza non influenzi negativamente"

A Radio Napoli Centrale, nel corso di Un Calcio alla Radio di Umberto Chiariello, è intervenuto Ciccio Colonnese, ex Roma e Napoli:

Contatto Ronaldo-Juliano? Brucia ancora moltissimo. Nel calcio gli equilibri ed il feeling sono fondamentali, quando si ruppe l’idillio è successo di tutto e di più, questo ha creato poi problematiche che prima non esistevano ed eravamo seconde in classifica, dopodiché ha perso certezze ed ha avuto un tracollo. Boskov? Ci siamo dovuti conoscere bene, lui è un allenatore particolare ed anch’io lo sono, a volte sanguigno. Successivamente sono stato titolare anche con lui. Simoni, però, mi ha trasmesso grande rispetto, responsabilità, con lui sono riuscito a fare la differenza. Doppio ex? Arrivai a Roma troppo giovane. In queste piazze o hai la possibilità di giocare oppure si pretende dal giovane ciò che molte volte non si ha da un esperto. Alla Roma sono capitato un momento di grandi giocatori che hanno fatto la storia. Aldair era un difensore centrale fortissimo, ad esempio. Succede che in alcune piazze non ci si trova bene e Roma è una parentesi della mia carriera che voglio eliminare. Napoli, Inter e Cremonese sono le piazze che ricordo con maggiore affetto. Il mio ruolo? Mi troverei bene in una difesa a 3, troverei difficoltà in una squadra di Spalletti, ad esempio. Mancini e Totti sono coloro con cui mi sono preso di più. Per me il più forte in assoluto che ho incontrato è Roberto Baggio. Totti era aiutato da un grande fisico strutturato, Baggio non lo aveva, ma era imprendibile. Per me è il più forte calciatore italiano. Un ragazzo d’oro, umile, un campione che faceva la differenza pure subentrando. Ronaldo il fenomeno? Mai visto nessuno simile, lui il campione più forte della storia degli ultimi 20 anni, dopo Maradona. Era un talento perché se avesse avuto l’attenzione dell’attuale Cristiano Ronaldo, avrebbe potuto fare di più. Questo Napoli? Molto forte, solido, ha un’alchimia giusta, giocatori che hanno tanta fame e si vede, l’allenatore si fa rispettare e tutti lo ascoltano, è preparato, hanno capito di poter diventare famosi ed entrare nella storia ed hanno voglia di farlo. Vincere con squadre di alto livello non è un caso, hanno grande qualità e tutto procede a gonfie vele. C’è solo bisogno che la piazza non influenzi negativamente questa tendenza. Spalletti? Ha le sue idee, non le cambia, va seguito e gli va data fiducia. Le sue squadre sanno giocare a calcio, l’Inter fin quando ha avuto fiducia in lui è stata molto avanti. L’anno scorso ha fatto molto bene a Napoli, nonostante qualche partita persa in malo modo. Ho la sensazione che sia stata costruita una squadra fatta per lui, complimenti a Giuntoli. 4-2-3-1 a Roma? Perché no. Quest’anno il Napoli ha optato spesso per i cambi in corsa. L’equilibrio che dà Zielinski dietro la prima punta è tanta roba. Credo giocherà anche con Ndombele. Carriera da allenatore? Non fa per me. Ci ho provato, ma ho sbagliato i tempi. Dovevo farlo subito. È difficile partire dal basso per fare esperienza, c’è troppo dilettantismo e troppa poca consapevolezza della realtà”.

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