A Radio Napoli Centrale, nel corso di Un Calcio alla Radio di Umberto Chiariello, è intervenuto Giovanni Francini, ex terzino del Napoli:
“Quella è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. I miei gol alla Roma e al Real Madrid li ricordano tutti, quando mi fermano me lo fanno sempre presente. Peccato non aver passato il turno con il Real Madrid, ci siamo divertiti per il primo tempo. Il mio ruolo? Mi sono sempre adattato, dipendeva dagli avversari, specialmente a Torino. In Nazionale avevo Cabrini e Maldini avanti a me. Il mio ricordo di quel grande Napoli? Aveva un’anima Toro, ma quando ottenevamo quei risultati è perché c’era grande stima tra tutti, non c’è mai stato uno screzio, solo grande armonia. Tunnel di Diego in allenamento? Hai voglia (ride, ndr). Ogni tanto entravamo duri, per modo di dire, se si fosse fatto male Diego per noi sarebbe stato un gran problema. Erano allenamenti anche per lui, dava sempre l’anima anche lì, quando perdeva le partitelle si arrabbiava. Careca? È stato oscurato da Diego, così come Giordano. Uno dei più forti che ho visto giocare in quegli anni lì. Roma-Napoli? Adesso il Napoli sta veramente bene, quindi è una partita bella, anche se la Roma nelle ultime due ha giocato male. Sono un po’ scorbutici, vanno a protestare spesso con l’arbitro, speriamo sia una partita corretta. Era dai tempi di Sarri, quello dei 91 punti, che non mi divertivo così. Spalletti? Con la squadra ci sa fare e mi pare abbia un ottimo rapporto con i suoi. L’infortunio di Rrhamani non ci voleva, ma ogni volta che Juan Jesus è stato chiamato in causa ha fatto bene. I gol presi a Bologna ci stanno, è venuto a mancare anche Anguissa in un momento importante per la squadra. Similitudini tra il mio Napoli e questo? A giudicare dalla gioia di tutti insieme che si abbracciano e salutano i tifosi, direi che c’è un gruppo molto coeso come ai miei tempi. Sono fiducioso sotto questo punto di vista. Negli scorsi anni è mancato sempre qualcosa di decisivo, tranne l’anno dei 91 punti in cui… lasciamo perdere. Non dipendeva dai giocatori. Il mio migliore amico a Napoli? Ho legato con tutti, non ho mai avuto problemi, sono una persona molto tranquilla. Corradini lo conoscevo già a Torino. Scappati di casa? Rispondere a Cassano non ha senso, poverino. Derby del Sole? Vivere la partita da gemellati era uno spettacolo, è un peccato”.