Casa per Di Lorenzo è la Garfagnana, quella Toscana montanara incastrata tra le Alpi e l’Appennino, ma il porto sicuro dopo il lungo girovagare per le province è diventato il mare del Golfo. A 29 anni, Giovanni è il tipico esempio del calciatore completo. Da ragazzino giocava in attacco, con il soprannome impegnativo di Batigol, poi è stato adattato a centrale di difesa, finché l’ex “collega” Padalino da allenatore del Matera intuì che avrebbe potuto dare il meglio da terzino destro, con tanto campo in avanti da percorrere. Il lavoro lo ha portato a Empoli, dove ha conosciuto la Serie A e la Nazionale. Il talento gli ha concesso l’occasione Napoli, che lo acquistò nel giugno del 2019 per 8 milioni. Sembrava un contorno per guarnire la tavola, si è rivelato un primo piatto gourmet. Titolare con Ancelotti, inattaccabile con Gattuso, decisivo con Spalletti. L’estate scorsa poi, l’elezione: via Insigne per una separazione dolorosa ma condivisa, via anche Koulibaly che in teoria sarebbe stato il capitano secondo la linea successoria. E allora, nessun dubbio: la fascia va a Di Lorenzo, che ha meno presenze nel Napoli rispetto a Zielinski e Mario Rui ma incarna per tutti alla perfezione la figura che deve rappresentare. Applausi dai tifosi, applausi dai compagni. Come fai a non amare un tipo così? E ora De Laurentiis lo premierà, riconoscendogli un aumento di stipendio (oggi prende 2,4 milioni netti) e il rinnovo del contratto che scade nel 2026.
Fonte: CdS